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Aziende

Valérie Hoff: “Così facciamo la sostenibilità”

“Per La Linea Verde passa sia per il miglioramento della qualità dei prodotti, sia per l’efficacia del sistema”

Non è solo questione di packaging. L’edizione di Marca by BolognaFiere appena conclusa aveva come tema portante la sostenibilità e Valérie Hoff, responsabile marketing de La Linea Verde, ha fatto il punto sulle attività aziendali per myfruit.it.

“Abbiamo pianificato lo stanziamento di 25 milioni di euro per innovare in ottica sostenibile gli stabilimenti del gruppo, a cominciare da quello di Manerbio (Brescia), che abbiamo rivoluzionato – ha spiegato – Digitalizzazione, automazione e interconessione sono le tre parole chiave che guideranno la nostra attività dal campo al punto di vendita. Energia, quantità d’acqua, efficacia del lavaggio, nuovi macchinari, tutto cambia per arrivare a un ulteriore, ennesimo salto qualitativo del prodotto finito”. Ancora più buono (anche) perché ancora più sostenibile.

Il piano triennale (2021/23) è stato chiamato Fast Farm to Fork e mira proprio alla sostenibilità dei processi produttivi, con l’obiettivo di aumentare la qualità del prodotto finito e l’efficienza a livello della supply chain, consolidando l’attività produttiva più importante del gruppo: la IV gamma.

Cosa cambia nel dettaglio

“Il nuovo layout produttivo dello stabilimento di Manerbio favorisce la massima valorizzazione dei prodotti. Il processo non è rigido, ma si adatta alle specifiche caratteristiche della materia prima. Il risultato è un prodotto finito con standard qualitativi elevati – ha continuato Hoff – Il nuovo processo produttivo permette poi una pianificazione più efficiente, di conseguenza ha un impatto positivo sulla riduzione degli sprechi alimentari. Per meglio dire, riduciamo i sottoprodotti della lavorazione il che ci permette di fare economia circolare”. I sottoprodotti, infatti, sono indirizzati verso tre differenti destinazioni: una parte vegetale viene essiccata e utilizzata come concime organico; una parte diventa biogas e un’ultima parte biometano per i camion a metano della flotta aziendale. L’eventuale esubero viene comunque consegnato al Banco Alimentare e ad altre organizzazioni simili.

Ma negli ultimi cinque anni La Linea Verde ha anche ridotto del 18% il consumo di acqua necessaria per i processi produttivi; entro i prossimi tre anni, si arriverà a un ulteriore taglio del 20% dei consumi, grazie al recupero di una parte dell’acqua di lavaggio della IV gamma, che verrà riutilizzata per usi non alimentari in altri reparti. “Estraiamo l’acqua dai pozzi – ha aggiunto la manager – e le acque di lavaggio sono sottoposte alla biofiltrazione che permette di riutilizzarle al 90% per l’irrigazione”.
L’azienda, poi, ha installato un impianto di trigenerazione che consente di produrre una parte dell’energia direttamente in loco, con un incremento del 58% dell’energia autoprodotta.

“Per noi la sostenibilità è sia miglioramento della qualità dei prodotti, sia efficacia del sistema – ha concluso Valérie Hoff – Oggi questo significa mettere ancora di più al centro dei nostri processi ciò che abbiamo più a cuore: la valorizzazione dei prodotti della terra e il profondo rispetto del nostro territorio”.

No, la sostenibilità non è solo questione di packaging. Anche se – vale la pena ricordarlo – quattro anni fa in azienda è nato il Packaging Solutions Team, il team di lavoro interfunzionale che si dedica alla ricerca di soluzioni sempre più green, con l’obiettivo di proporre confezioni innovative ed ecofriendly sia per i prodotti a marchio DimmidiSì, sia per quelli delle 70 marche private (italiane ed europee) con le quali La Linea Verde collabora.

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