Politiche agricole

15 dicembre 2025

Sicilia: 18 milioni per nuovi prodotti, va forte l'esotico

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La Regione Sicilia ha lanciato un intervento che punta a favorire lo sviluppo dell’innovazione, la nascita di nuovi prodotti, l’introduzione di tecniche di produzione avanzate e modelli organizzativi e gestionali più moderni. Un bando generoso: l’intensità del sostegno sarà pari al 100% delle spese ammesse, fino a un massimo di 400mila euro per progetto, con una dotazione complessiva di 18 milioni.

La Sicilia vuole diventare punto di riferimento nazionale per l'esotico

Questo bando è la conferma di una regione che guarda sempre più alle nuove coltivazioni esotiche, trasformandosi nel punto di riferimento nazionale per mango, avocado, papaya, dragon fruit e persino banana. Tra i pionieri spicca  Andrea Passanisi, fondatore di Sicilia Avocado ed Etna Mango, tra i primi a credere nella frutticoltura tropicale in Italia. La sua rete associa decine di aziende e ricorda come la coltivazione dell’esotico in Sicilia abbia radici già negli anni ’50. Oggi le dimensioni sono ben diverse. La filiera agricola siciliana unisce produzione biologica diretta, identità territoriale e sostenibilità, beneficiando di condizioni irripetibili: un microclima unico, piogge abbondanti, umidità costante e suoli lavici profondi e naturalmente fertili.

Un altro protagonista è Vincenzo Amata, titolare dell’azienda agricola PapaMango, che ha messo a dimora oltre 4.000 piante e punta a fare del mango siciliano un riferimento di qualità sui mercati nazionali e internazionali, grazie a processi produttivi curati e innovativi.

Centinaia di ettari per l'avocado, investe anche Jingold

Ultima arrivata, ma con un progetto di respiro industriale, è Halaesa, azienda siciliana specializzata in avocado. Il Ceo Francesco Mastrandrea ha raccolto la sfida nel 2022 con l’obiettivo di creare un’impresa industriale dedicata alla frutta tropicale, sostenuta da imprenditori della finanza e dell’industria. La sua visione è chiara: industrializzazione e finanziarizzazione saranno i due pilastri della nuova economia agricola, con l’avocado al centro come prodotto di valore.

“La domanda di avocado cresce, ma l’offerta è ancora insufficiente. Mancano volumi e una filiera strutturata – spiega Mastrandrea –. La grande distribuzione chiede almeno due mesi di prodotto continuativo: non possiamo improvvisare, dobbiamo offrire prodotti premium ma competitivi, capaci di farci sedere al tavolo con i grandi dell’agroalimentare”.

Fa tempo ha puntato sull'avocado siciliano anche un marchio internazionale come Jingold. Si è partiti dalla partnership tra Spo Zentrum Srl, Jingold Spa e IDea Agro – il più grande fondo di private equity in Italia interamente dedicato a investimenti nell’agribusiness, gestito da DeA Capital Alternative Funds SGR – che ha partorito Agro Avo.  Ora via all’avocado italiano by Jingold con 13 ettari coltivati da Basilicata, Calabria, Campania e la Sicilia che gioca un ruolo importante. 

Sviluppo della papaya e prima produttrice di banane italiane

Interessante anche come un  coltivatore tradizionale di uva come Gianni Raniolo abbia saputo investire sulla papaya e l'isola diventa la prima produttrice italiana di banane

La Sicilia, dunque, non solo rilancia con un bando pubblico che sostiene l’innovazione, ma si propone come laboratorio nazionale della frutta tropicale, dove tradizione agricola e nuove strategie di mercato si intrecciano in una sfida che guarda al futuro.

“Il governo Schifani punta ad aiutare chi scommette nel futuro - dice l’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino - e questo bando va nella direzione di sostenere quelle aziende che accolgono la sfida dell’innovazione anche creando partnership con il mondo della ricerca e della scienza”. Per saperne di più sul bando basta cliccare qui

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