Frutta a guscio ed essiccata

12 dicembre 2025

Pistacchio di Stigliano, il territorio elemento distintivo

115

Anche la Basilicata ha il suo pistacchio. In provincia di Matera, a Stigliano, si trova infatti l’azienda agricola Vincenzo Maria Ricciuti che commercializza il pistacchio con il brand Pistacchio di Stigliano. I primi test sulla produzione sono stati avviati nel 1992 e oggi l’azienda può contare su una superficie dedicata di circa 30 ettari per una produzione media annua di quasi 300 quintali. Una realtà di nicchia, che punta sulla qualità e sul binomio prodotto-territorio. Attorno a essa ruota la produzione lucana. 

Fulcro dell’attività aziendale la produzione di semilavorati dedicati a pasticceria e gelateria commercializzati in tutta Italia e, in parte, anche oltre i confini nazionali, in un contesto segnato da una forte domanda, ma anche da un’altrettanto pressante concorrenza. 

Forte concorrenza e alti costi di gestione

“Il comparto è dominato dalle produzioni estere. In proporzione alle richieste, i quantitativi italiani sono davvero pochi”, commenta il titolare Vincenzo Ricciuti. Forte dei molteplici usi in cucina e dei ben noti benefici nutrizionali, il mercato continua a crescere. 

“Le soddisfazioni non mancano ma, da un punto di vista economico, è molto impegnativo. Tra adempimenti e alti costi generali, l’Italia richiede investimenti importanti per la gestione aziendale. Altri paesi produttori non devono sostenere costi così alti. E’ inoltre una pianta lenta che entra in produzione dopo una decina d’anni, minacciata, come tutto il comparto agricolo, dai cambiamenti climatici”. Una serie di elementi che rendono difficile continuare a presidiare il mercato. 

Il territorio come elemento distintivo

Eppure, al di là delle difficoltà, i segnali positivi ci sono. Il pistacchio di Stigliano è ormai riuscito a conquistarsi la sua fetta di mercato. La differenziazione e il posizionamento de prodotto passano dalle caratteristiche del territorio: “Commercializziamo solo il prodotto nato nella nostra azienda. Puntiamo più sulla qualità che sulla quantità. L’insieme di microclima e di suolo e tutto quello che viene definito come terroir conferiscono al prodotto delle particolarità in termini di colore e gusto, diverse da quelle di altri territori, nonostante le varietà possano essere le stesse”. 

Peculiarità verso cui il consumatore ha dimostrato attenzione. Terminate le giacenze dell’anno passato, si è dovuta attendere la nuova produzione. Due le facce della campagna 2025: nelle aree irrigate, non sono emerse particolari difficoltà e la produzione è stata portata a casa regolarmente. In quelle non irrigue, le piante hanno invece sofferto la siccità. “E’ sotto gli occhi di tutti come i cambiamenti climatici stiano creando delle difficoltà, soprattutto in fase di allegagione”, aggiunge Ricciuti. 

Ora, con il periodo natalizio alle porte, le attività sono state riavviate: il pistacchio è stato lavorato ed è stato rimesso in commercio. 

Potrebbe interessarti anche