Non c'è quasi nessun altro periodo dell'anno in cui si parli così tanto di alimentazione come nelle settimane prima e dopo il Natale, osserva Michael Schotten sulle pagine di Fruchthandel Magazin.
Non ci sono solo salute, sensi di colpa e buoni propositi a tornare in auge ogni anno: anche le considerazioni economiche pesano sempre di più. "Mi concedo qualcosa di speciale per le feste?" e "Scelgo prodotti di qualità oppure, di fronte ai prezzi elevati e a prospettive incerte, preferisco essere prudente?" sono il tipo di domande che molti consumatori si pongono in questo periodo, con effetti negativi sul clima di fiducia.
Per il commercio, per il quale queste sono settimane decisive, nella lista dei desideri ci sono come sempre spensieratezza e ottimismo, ma anche quest’anno questa aspettativa rischia di essere delusa, nota Schotten. Verso fine anno, infatti, il sentiment dei consumatori torna a peggiorare e, poiché proprio in Germania molti amano risparmiare sul cibo, l’ortofrutta rischia di risentirne in modo particolare.
Secondo il barometro dei consumi dell’associazione tedesca del commercio al dettaglio (HDE), l’indice di dicembre scende al livello più basso dall’inizio dell’anno, tanto che l’HDE parla apertamente di “2025 perso” sul fronte della fiducia e non vede segnali di ripresa imminente.
Prezzo, territorio e una cultura del gusto che manca
In questo contesto, Michael Schotten si chiede quale sia, in fondo, l’atteggiamento dei tedeschi verso il cibo e richiama il rapporto annuale sull’alimentazione del ministero federale dell’Agricoltura, dell’Alimentazione e della Patria (BMLEH). Al di là di alcune conclusioni che sembrano giustificare a posteriori scelte politiche già avviate, il quadro resta disincantato: dopo un calo costante fino al 2020, la sensibilità al prezzo è tornata a salire e oggi il 59% dei consumatori dichiara di fare attenzione ai prodotti a basso costo, una quota leggermente superiore a dieci anni fa. Allo stesso tempo però – sottolinea il rapporto citato da Schotten – cresce la consapevolezza alimentare, anche dal punto di vista della salute.
La maggiore attenzione al prezzo si accompagna a una forte fiducia nei prodotti regionali, nelle filiere più corte e negli alimenti locali, segno che trasparenza e legame con l’origine contano davvero per molti. Si tratta, commenta Schotten, di presupposti eccellenti, ma che hanno inevitabilmente un costo.
Frutta e verdura in Germania non sono troppo costose, come sostengono spesso i difensori dei consumatori: semmai sono troppo economiche, ed è questo a rappresentare un problema strutturale per la filiera. Il rapporto del ministero rileva che il gusto è il criterio più importante per il 98% delle persone, ma l’autore trova paradossale che non esista, per frutta e verdura, una vera cultura del gusto paragonabile a quella dei Paesi mediterranei.
Secondo Schotten, la distanza tra dichiarazioni e realtà resta ampia: i sondaggi parlano di apprezzamento, ma nella pratica questo non si traduce in scelte coerenti a scaffale. Un cambiamento reale dei comportamenti si vedrà solo quando l’acquisto di ortofrutta di elevata qualità e dal gusto eccellente sarà accompagnato dalla rinuncia consapevole ad altri prodotti come barrette di cioccolato o patatine, soprattutto quando il portafoglio è sotto pressione. Solo allora, conclude l’editorialista di Fruchthandel Magazin, si potrà parlare davvero di cultura del gusto per la frutta e la verdura, e non solo di buone intenzioni.
In Italia intanto
Uno sguardo all’Italia mostra un quadro solo in parte diverso. A novembre l’indice di fiducia dei consumatori misurato da Istat è sceso da 97,6 a 95,0, tornando sui livelli più bassi dell’anno, segno di una cautela simile a quella tedesca.
Allo stesso tempo, però, secondo l’Osservatorio di mercato Cso Italy, nel primo semestre 2025 i consumi di ortofrutta in Italia sono tornati a crescere: +4% a volume e +8% a valore con frutta e verdura tra i driver principali. Anche qui, quindi, l’ortofrutta sembra restare un presidio di qualità nelle scelte delle famiglie, ma dentro un clima di fiducia complessivamente fragile.
Fonte: Fruchthandel Magazin