"Il reparto ortofrutta della Gdo italiana ha compiuto notevoli progressi nella standardizzazione e nella qualità espositiva, pur mantenendo ancora una forte disomogeneità tra insegne e punti di vendita".
A dirlo a myfruit.it è Gianpaolo Mezzanotte, managing director Italy, France & Spain di Tosca, che argomenta: "Le principali criticità emergono nella frammentazione della logistica tra produttori, piattaforme e negozi, che genera passaggi e manipolazioni aggiuntive, ma anche nella mancanza di integrazione tra imballo di trasporto ed esposizione, che obbliga al travaso con conseguenti inefficienze e sprechi, e nella scarsa standardizzazione dei formati lungo la supply chain".
Ma una soluzione c'è: secondo Mezzanotte, infatti, l’adozione di soluzioni riutilizzabili standardizzate permette di ridurre in modo significativo queste problematiche.
Qualità e sostenibilità: attenzione crescente, ma la logistica resta indietro
"La Gdo valorizza sempre più freschezza, tracciabilità, certificazioni e pratiche agricole sostenibili, ma – osserva Mezzanotte – la logistica non riceve ancora la stessa attenzione, nonostante incida direttamente su integrità del prodotto, shelf life, sprechi e sostenibilità complessiva".
Una filiera davvero green, secondo Gian Paolo Mezzanotte, non può prescindere da imballaggi e processi che garantiscano continuità e rispetto del prodotto dal campo al punto di vendita.
RPC effetto legno: un’unica soluzione per trasporto, stoccaggio ed esposizione
Le casse riutilizzabili RPC effetto legno sviluppate da Tosca migliorano la stabilità del trasporto grazie a una struttura più resistente rispetto al monouso, permettono di ridurre le manipolazioni perché esponibili direttamente a scaffale e favoriscono una migliore aerazione dei prodotti, particolarmente importante per frutta e verdura sensibili a umidità e temperature.

Offrono inoltre una migliore impilabilità, che ottimizza la saturazione dei camion e riduce i costi logistici. A livello di piattaforme distributive, i formati standardizzati delle cassette agevolano l’utilizzo di sistemi automatizzati per preparazione, movimentazione e ventilazione, con vantaggi evidenti in termini di efficienza operativa, qualità della preparazione e sicurezza del personale. L’intero percorso – dalla raccolta al consumatore – beneficia così di un imballaggio più protettivo e versatile.
Meno danni, meno sprechi e un reparto più ordinato
"I retailer che utilizzano RPC Tosca - spiega Mezzanotte - riportano una riduzione sensibile dei danni da trasporto e dei conseguenti sprechi, una shelf life più lunga grazie alla ventilazione ottimale e un calo significativo delle operazioni in-store, poiché eliminare il travaso significa produrre meno rifiuti e richiedere meno tempo per predisporre il reparto".
Il risultato è un’esposizione più pulita, riconoscibile e uniforme, capace di migliorare l’esperienza d’acquisto e la marginalità dell’ortofrutta.
Il packaging come leva di comunicazione e di valore
Per Mezzanotte “il packaging non è neutro”: un imballaggio ordinato, pulito, standardizzato e riconoscibile comunica immediatamente freschezza, cura e sicurezza.
"Le RPC effetto legno - prosegue - essendo retail-ready, mantengono un layout uniforme e valorizzano la visibilità del prodotto, contribuendo a creare un reparto più professionale e intuitivo per il consumatore. Questa qualità espositiva aiuta anche le campagne promozionali orientate al valore".

Secondo il manager di Tosca, infatti, la presentazione in RPC permette infatti ai retailer di rafforzare messaggi premium – come freschezza, filiera corta, impatto zero o zero sprechi – e di differenziare in modo chiaro l’offerta convenzionale da quella premium, biologica, locale o certificata.
"In diversi casi - sottolinea - le esposizioni più stabili e prive di travasi hanno consentito ai retailer di aumentare le vendite delle categorie a maggior marginalità".
Riutilizzo e pooling: interesse crescente ma restano barriere
Quanto al riutilizzo e pooling, la Gdo italiana è sempre più ricettiva, perché sono modelli sostenuti da obiettivi Esg, e per via della pressione crescente sui costi dei rifiuti e del bisogno di maggiore efficienza logistica.
"Tuttavia - rileva Mezzanotte - resistono alcune barriere, ossia l’inerzia dei processi storici tra produttori e distributori, le differenze di formato tra fornitori e, soprattutto, una resistenza culturale radicata tra i produttori più piccoli abituati al monouso. In molti casi, inoltre, i costi percepiti del cambiamento vengono sovrastimati rispetto ai benefici reali".
A queste barriere si aggiunge la preoccupazione sulla gestione dei resi: "Ma nel modello Tosca - precisa Mezzanotte - è completamente a carico dell’azienda".
Innovazione e futuro: che cosa ci aspetta
Per il futuro Tosca sta investendo in soluzioni che migliorano efficienza, igiene e presentazione: sistemi di tracciabilità avanzata basati su IoT e Rfid, linee di lavaggio con controlli automatizzati, nuove soluzioni retail-ready a maggiore visibilità e formati dedicati al convenience e al preconfezionato sostenibile.
"Sono in sviluppo anche casse ottimizzate per l’integrazione con sistemi automatizzati di movimentazione e depallettizzazione - osserva Mezzanotte - Nei prossimi tre, cinque anni, prevediamo una logistica sempre più automatizzata, una maggiore standardizzazione dei flussi, esposizioni più snelle e meno dipendenti dalla manodopera, un ricorso crescente al riutilizzo e al pooling e una riduzione sostanziale del packaging monouso, anche in virtù delle normative europee Ppwr".
La proposta: eliminare il travaso in negozio
La trasformazione più rivoluzionaria, secondo il manager, sarebbe una: “Eliminare completamente il travaso della frutta e della verdura nel punto di vendita utilizzando un unico imballaggio riutilizzabile, standardizzato e tracciato dalla raccolta allo scaffale".
I benefici sarebbero immediati: drastica riduzione dei danni e degli sprechi, maggiore efficienza operativa lungo tutta la filiera, migliore qualità percepita, minori costi di smaltimento e un significativo taglio alle emissioni. “È un cambiamento culturale prima ancora che tecnico – conclude Mezzanotte – ma oggi è finalmente possibile grazie alle tecnologie, alle automazioni e ai modelli di pooling ormai consolidati”.
Emanuela Stifano
FOCUS GDOFocus GDO è la storica rubrica di myfruit.it dedicata alle novità e ai trend che stanno trasformando il reparto ortofrutta della Grande distribuzione organizzata. Focus GDO 2025 è realizzata grazie al contributo di IDM, F.llli Orsero, Marlene, Melinda, Solco Maggiore, Tosca. |