Trend e mercati

30 settembre 2024

Plant based mania, +16% in due anni

225

Cresce il segmento degli alimenti plant based: +16% in due anni, per un valore che supera i 640 milioni. 

D'altro canto il rapporto Coop 2024 ha rilevato che il 22% degli italiani ha eliminato o ridotto il consumo di carne e l’82% della popolazione under 35 adotta o potrebbe adottare in futuro una dieta prevalentemente vegetale. 

Inoltre, secondo lo studio finanziato dall'Ue Evolving appetites: an in-depth look at european attitudes towards plant-based eating, il 23% degli intervistati italiani dichiara di essere flexitariano, ossia seguirebbe in prevalenza una dieta vegetale. 

A confermare il trend è anche il cambio di direzione di una delle macellerie storiche italiane, la veneta Tonazzo Group. La quale, pur lavorando dal 1888 nel settore carni, ha da poco annunciato che dal 31 dicembre 2024 chiuderà il ramo per puntare solo sulle proteine vegetali. 

Lo scenario

Una decisione che si inquadra in uno scenario definto dal rapporto Approfondimenti sul mercato al dettaglio degli alimenti a base vegetale in Italia dal 2021 al 2023, con indicazioni preliminari sull’andamento del mercato nel 2024 redatto dal non profit Good food institute europe, sulla base dei dati Circana. 

Il quale, in sintesi, dice che nonostante l’aumento dei prezzi dei beni alimentari, le vendite unitarie di prodotti plant based (carne, bevande, formaggio, yogurt, panna, gelato e dessert) sono cresciute del 5,8% tra il 2021 e il 2023 e del 2,8% tra il 2022 e il 2023. 

Nel primo quadrimestre del 2024 (gennaio-aprile), il valore è cresciuto del 6,5%, le vendite dell’8,3 e i volumi del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2023. Tradotto in euro, il segmento vale 641 milioni. 

Tra le diverse referenze a base vegetale quelle che vanno di più sono le bevande vegetali (315 milioni, + 10,9% sul 2021). Seguono la carne vegetale (199 milioni, + 24,2% sul 2021) e il formaggio il quale, tra il 2021 e 2023, ha registrato una crescita del valore delle vendite del 79,6% e dei volumi del 77,3.

Da macelleria a industria plant based

Dati su cui con buone probabilità si basa la scelta di Tonazzo Group, che da cinque generazioni lavora nel settore delle carni, ma che dal primo gennaio 2025 si dedicherà solo a prodotti anologhi vegetali, quelli a marchio Kioene. 

Non si tratta di una transizione graduale, ma di una scelta radicale: va però detto che il Gruppo da quasi 40 anni ha sviluppato Kioene (era il 1988), un brand pioniere del plant based, che oggi vale il 65% del Gruppo e che nel 2023 ha fatturato più di 50 milioni sugli 80 totali dell’intero Gruppo. 

La conversione degli stabilimenti che prima operavano nel business delle carni avverrà con risorse interne, senza avvalersi di fondi pubblici o privati. 

"La decisione di abbandonare il business delle carni ci permetterà di concentrare tutte le energie nello sviluppo ulteriore di Kioene con l’obiettivo di acquisire sempre più quote, compensando così la cessazione del commercio nei derivati animali", ha dichiarato la proprietà.

Potrebbe interessarti anche