20 settembre 2023

Fragole, ci crede anche Dyson

83

Produrre tonnellate di fragole carbon neutral con l’aiuto dei robot e dell’agricoltura verticale. E’ il progetto messo a punto nel 2021 da James Dyson, l’ingegnere inglese noto per aver reinterpretato in chiave moderna e tecnologica elettrodomestici classici, quali l’asciugacapelli, l’aspirapolvere, il purificatore dell’aria.

“Stiamo sviluppando piccoli robot per le nostre attività agricole – aveva svelato James Dyson, poco meno di due anni fa, durante un’intervista rilasciata al Wired – siamo entrati nel settore agritech e investiamo per migliorare e rendere più efficiente il modo con il quale si coltivano i campi”.

Visto il successo dei primi raccolti, l’obiettivo di breve termine di Dyson è di raddoppiare la superficie produttiva di fragole: entro la fine di quest’anno dovrebbe essere pronta un’altra serra ipertecnologica. 

In serra lavorano i robot

Intanto, per ora, in Inghilterra, e precisamente a Carrington, Lincolnshire, la serra di Dyson produce fragole sostenibili 12 mesi l’anno. 

Alimentata dall’elettricità e dal calore rinnovabile dal digestore anaerobico adiacente – il quale, a sua volta, viene alimentato dagli scarti delle altre produzioni dell’azienda Dyson, mais, patate, piselli, frumento, cipolle – la struttura è alta sei metri e lunga 424, per una superficie complessiva di sei ettari.
Al suo interno ospita 832 file di fragole, ossia 700mila piantine, per un totale di 750 tonnellate di fragole l’anno.

In regia l’intelligenza artificiale che regola l’irrigazione e tutti i parametri produttivi, dunque luce, temperatura, umidità. A occuparsi delle operazioni tradizionalmente assolte dalla manodopera ci sono i robot. I quali, grazie a sensori di ultima generazione e allo scambio continuo di dati, si muovono su un binario lungo i corridoi della serra, inquadrano con i lettori ottici ogni singolo frutto e immagazzinano informazioni. Queste ultime, elaborate, permettono agli stessi robot di raccogliere le fragole quando sono perfettamente mature e quando hanno raggiunto il calibro desiderato. Al momento della raccolta i frutti vengono poste nei classici cestini posizionati su un carrello.
Solo in questa fase entrano in scene le risorse umane: l’etichettatura delle confezioni avviene manualmente.

“I problemi del futuro – aveva dichiarato Dyson – sono ambiente, sostenibilità, energia, risorse, cambiamento climatico. Sono tutte cose che devono essere risolte dagli scienziati e dagli ingegneri, non dai politici. E, soprattutto, da giovani scienziati e giovani ingegneri. Sono loro che vogliono e possono farlo perché sono abituati a farlo: sono abituati a inventare cose nuove”.

Potrebbe interessarti anche