10 gennaio 2024

“Ortofrutta, nel 2024 opportunità fondate sull’efficienza”

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Dopo un anno difficile, gli italiani si preparano con una sorprendente resilienza  al 2024. Tra incerte tornate elettorali, nuove tensioni geopolitiche e il rallentamento delle economie globali, l’anno appena iniziato si preannuncia ricco di sfide che potrebbero modellare il destino del mondo. Nonostante le rinunce, però, i consumi mantengono una certa stabilità, e la Grande distribuzione organizzata (Gdo) si trova a fronteggiare le sfide del nuovo millennio. Ecco in estrema sintesi le evidenze presentate dal Rapporto Coop 2023 in edizione invernale che Claudio Mazzini, responsabile freschissimi di Coop Italia, commenta per myfruit.it.

“Secondo i manager italiani intervistati dall’Ufficio Studi Coop a dicembre l’ortofrutta torna fondamentale. Ecco perché, ancora più di prima, necessita di un pensiero diverso – spiega il manager – Cambiamento climatico, eventi estremi, carenza di manodopera e potere economico in calo impongono efficienza. E l’efficienza si ottiene solo con strutture al passo e costi intermedi inferiori. In tre parole, con l’aggregazione, l’innovazione varietale e di servizio, il ricambio generazionale”.

Tiene la spesa alimentare

Mentre le previsioni della filiera alimentare indicano una piccola contrazione degli acquisti alimentari nella Gdo (-0,5% a volume), gli italiani mostrano una maggiore propensione a incrementare i consumi alimentari domestici. Il 16% intende aumentare le quantità consumate, superando l’11% che prevede una riduzione dei consumi. La preparazione domestica del cibo diventa una priorità per il 31% degli italiani, e il rapporto qualità-prezzo rimane il principale driver di acquisto per il 66%, insieme a convenienza (50%) e salute e benessere (41%).

Tra gli aggettivi scelti per definire il cibo del 2024 il più gettonato è salutare (45%), poi poco costoso (44%), seguito da sostenibile (27%) e semplice/autentico e essenziale (26 e 25%).

La centralità dell’ortofrutta

In un contesto in cui molte variabili di miglioramento sono indisponibili, gli italiani dirigono la loro attenzione alla cura della salute e al consumo alimentare domestico. Il 24% prevede un aumento delle spese per la salute e il benessere nel 2024, mentre il 16% pianifica di investire di più nel consumo alimentare domestico. La consapevolezza dell’importanza della prevenzione e del benessere si riflette nelle intenzioni di spesa, con il 26% che desidera spendere di più per prevenzione e controlli e il 23% per analisi di routine.

L’ortofrutta torna al centro delle scelte alimentari, con frutta e verdura al primo posto nella lista dei prodotti in aumento nel 2024. “Un dato da leggere in positivo – rimarca Mazzini – anche perché osservando il prezzo medio IRI, è calata la marginalità media, sono aumentati i prezzi e l’inflazione è a doppia cifra, un chilo di qualsiasi prodotto ortofrutticolo costa quasi il doppio e nella percezione del consumatore la spinta inflazionistica è notevole. Uno scenario che, a maggior ragione, obbliga alla efficienza e alla riduzione costi”.

Convertiti alla Mdd

Altri dati dal Report. Con una inflazione alimentare ancora sostenuta (per i manager stimata al 3% nella media d’anno), nel tentativo di difendere i propri consumi e la loro qualità, gli italiani sembrano essersi definitivamente convertiti alla Marca del distributore (Mdd) che anche nel 2024 promette di registrare ottime performance; l’82% dei manager italiani prevede un aumento della quantità acquistata, mentre al primo posto tra le scelte di acquisto in riduzione si trovano le marche industriali. Non solo quelle minori e dei produttori follower (in calo rispettivamente per il 51% e il 48% degli intervistati), non fanno eccezione nemmeno le marche leader tanto che un buon 36% ne immagina la rinuncia all’acquisto.

Sempre più spesso al discount

Ma se il 2023 ha insegnato alle famiglie come risparmiare nel solito punto di vendita, è anche vero che la forte riduzione delle risorse disponibili conseguente all’inflazione ha obbligato molti italiani a doversi rivolgere sempre più spesso al canale discount. Un trend che sembra confermarsi in crescita anche nel 2024 e colloca questo formato in testa alla classifica dell’incremento delle vendite nei prossimi 12 mesi, sia nelle previsioni dei consumatori che in quelle dei manager alimentari.

“A fronte di queste tendenze, solo il binomio efficienza-innovazione sembra essere la strada maestra per il futuro”, ribadisce Claudio Mazzini, che conclude: “Senza dimenticare la grande incognita demografica. Le stime al 2080 parlano di una ipotesi worst di 32 milioni di italiani (come nel 1901) e una più realistica di 45 (come negli anni 30) che impatterà di certo sulla capacità di produrre e sui consumi”.

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