Gianni Raniolo, amministratore di Cora srl, imprenditore con l'azienda agricola Il Castello e presidente del Consorzio Igp uva da tavola Mazzarrone, continua a puntare sull'innovazione agricola.
Dopo i successi ottenuti con l'uva da tavola, ha deciso di investire nella coltivazione della papaya. Siamo tra Mazzarrone – regno dell’uva da tavola – e Pachino – riferimento internazionale per il pomodoro – dove si è avviato il progetto. Un’idea nata nel 2014 e che ora sta iniziando a dare i suoi frutti.
Un esperimento diventato realtà
"Abbiamo provato con dei semi nel 2014 e poi è diventato un interesse professionale. Oggi abbiamo dedicato due ettari alla coltivazione della papaya, e le prime piante inizieranno la produzione già da fine aprile", spiega Raniolo. La coltivazione avviene sotto serra e con metodi biologici, garantendo un prodotto di elevata qualità.
L'impatto del clima sulla coltivazione
La papaya, pianta tropicale, sente le temperature più rigide dell'inverno siciliano: "Da novembre a febbraio la pianta si ferma a causa del freddo, ma con il ritorno delle temperature più miti abbiamo già visto una ripresa nella crescita dei frutti". La produzione si svilupperà tra aprile e novembre, adattandosi bene al clima siciliano.
L'azienda ha avviato la produzione in due areali differenti: una coltivazione a Mazzarrone e un'altra a Pachino, più vicina al mare. "Vedremo quale delle due zone garantirà la migliore resa produttiva e qualitativa" commenta Raniolo.
I mercati di riferimento
Attualmente, la papaya coltivata in Sicilia viene commercializzata, si è iniziato con un impianto a Santa Croce, nel mercato della grande distribuzione siciliana attraverso il gruppo Arena Decò. Le destinazioni principali per il mercato estero sono Francia e Germania dove apprezzano il prodotto biologico.
"Non produciamo ancora grandi volumi, ma siamo già in grado di commercializzare tra due e quattro pedane a settimana", sottolinea l'imprenditore. Interessante, oltre all’attrattiva dei mercati europei, quella per il mercato siciliano. Un prodotto che piace anche a casa.
Un prodotto fresco, di qualità e che fa bene
A differenza delle importazioni via nave dall'emisfero sud, la papaya siciliana arriva fresca sul mercato, senza passare per lunghi trasporti in container: un elemento che fa la differenza. Come sottolinea l'imprenditore. "Puntiamo sulla freschezza del prodotto, che viene raccolto e subito distribuito al consumatore. Inoltre, il sapore è davvero eccellente. Molto dolce".
Parliamo della varietà Golden, che all’interno si presenta con un invitante colore rosso. Il frutto ha importanti proprietà salutistiche. La papaya è infatti ricca di antiossidanti funzionali alla salute cardiovascolare e alla riduzione del rischio di cancro al colon.
La papaina della papaya ha invece effetti antinfiammatori ed è usata nel trattamento di traumi e allergie. Infine, il licopene indicato nella prevenzione del cancro alla prostata.
Le prospettive future
Attualmente, la papaya viene commercializzata con i marchi tradizionali dell'azienda come Il Castello, senza un brand specifico. Con una produzione ancora in fase iniziale, la sfida della papaya siciliana appare promettente, con la prospettiva di incrementare i volumi e consolidare il mercato nei prossimi anni.
E visto anche il successo di avocado e mango, l’isola può diventare un riferimento di produzione tropicale per tutta l’Europa. La Sicilia che innova – pensiamo alle uve senza semi e ai pomodorini – guarda a un futuro sempre più in linea con l'adeguamento ai cambiamenti climatici.