20 maggio 2022

Nocciola Tonda Francescana: altre novità in autunno

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Sta proseguendo a gonfie vele, in Italia e all’estero, il progetto della Nocciola Tonda Francescana, varietà sviluppata dall’Università di Perugia e oggi detenuta, a livello di licenza di moltiplicazione e commercializzazione, dalla Fondazione per l’Istruzione agraria di Perugia.

Per un aggiornamento sulla situazione myfruit.it ha interpellato Mauro Brunetti, direttore tecnico della Fondazione, che, con i suoi quasi 2.000 ettari a disposizione, rappresenta una istituzione fortemente legata all’Università di Perugia (presidente è infatti, per statuto, il Magnifico rettore dell’Ateneo), rientrante tra le imprese agricole più all’avanguardia nell’innovazione e nella ricerca applicata.

Un bilancio positivo

“Dal punto di vista vivaistico – rileva Brunetti – abbiamo registrato una campagna 2021/22 molto soddisfacente. Anche nel comprensorio dell’Alto Lazio, ad esempio, areale storicamente legato alla nocciola Tonda Gentile Romana, c’è da qualche tempo un grande interesse verso la nostra varietà brevettata, nota come Tonda Francescana, fatta apprezzare anche grazie all’evento che abbiamo organizzato circa un anno fa, direttamente in campo, alla presenza dei più importanti produttori e tecnici del settore corilicolo. I vantaggi peculiari della nostra cultivar, infatti, sono quelli di un germogliamento tardivo e di una fioritura posticipata rispetto alle varietà più diffuse nel centro e sud Italia, caratteristiche che la rendono meno soggetta alle gelate tardive, purtroppo sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Valga per questo l’esempio di quanto purtroppo accaduto nella primavera 2021 nella zona della Tuscia. La nostra Tonda Francescana viene inoltre particolarmente apprezzata per la maturazione concentrata in pochi giorni, alla fine di agosto, permettendo così una raccolta rapida in condizioni di terreno ancora particolarmente asciutto e facilmente praticabile con i mezzi meccanici”.

La fase della moltiplicazione

Per la prima fase di moltiplicazione della Tonda Francescana, quella in vitro del tutto simile alle altre piante da frutto, la Fondazione si avvale dei due più importanti centri di micropropagazione situati a Cesena (Vitroplant e Battistini Vivai), mentre le fasi successive di coltivazione in vaso, come spiega Brunetti, avvengono direttamente all’interno dei vivai della Fondazione, a Deruta (Perugia).

I sistemi di allevamento

Quanto ai sistemi di allevamento, Brunetti aggiunge: “Oltre alle piante micropropagate, stiamo lavorando molto su quelle innestate su portinnesti di Corylus Colurna, visto che questa specie, meglio conosciuta come nocciolo turco, non produce polloni. Per questo le piante innestate consentono agli agricoltori di evitare le ripetitive operazioni di eliminazione dei ricacci basali, riducendo così l’impatto ambientale legato all’utilizzo dei disseccanti chimici. Si ottiene inoltre un consistente risparmio nell’impiego annuale dei macchinari e della manodopera”.

Altre novità in arrivo

Ci sono poi altre novità. “Finora – riferisce Brunetti – abbiamo lavorato per lo più con portinnesti originati da seme, ma da circa tre anni abbiamo intrapreso, soprattutto con Vitroplant, un progetto per la selezione di alcuni individui di Corylus Colurna caratterizzati ciascuno da altrettante peculiarità. A seconda delle necessità della clientela e della tipologia della piantagione, possiamo così offrire piantine di nocciolo che si distinguono per una maggiore o minore vigoria dell’albero, per uno sviluppo più assurgente della chioma e per l’adattamento a particolari situazioni di scarsità di acqua. Quest’ultimo aspetto, legato al maggior sviluppo in profondità dell’apparato radicale del Corylus Colurna rispetto al nostro nocciolo da frutto, è di particolare interesse visto che l’acqua è già oggi un bene prezioso e il suo risparmio sarà sempre più vincolante in futuro. Adesso, quindi, siamo in grado di produrre la varietà Tonda Francescana, innestata su cloni diversi di nocciolo turco, così da ottenere dei soggetti perfettamente omogenei tra loro, da poter destinare, a loro volta, ad altrettante linee di produzione legate ai differenti ambienti climatici e alle diverse tipologie di coltivazione (tradizionale, intensiva e superintensiva). Nell’ottobre di quest’anno, saremo quindi pronti a presentare alcune piante innestate di nuova generazione, ovvero prodotte con portinnesto clonale e dotate della massima certificazione esistente sul mercato (QVI)”.

Il lavoro sugli innesti

Il lavoro svolto sugli innesti è particolarmente importante in vista del continuo sviluppo anche all’estero della Tonda Francescana. “Gli innesti – interviene ancora Brunetti – sono una tradizione di lunga data ad esempio in Serbia, dove vengono praticati fin dagli anni Sessanta. Proprio in questo Paese, abbiamo già impiantato oltre 300 mila piccole piante di Tonda Francescana.

Una varietà molto richiesta anche all'estero

Infine il direttore della Fondazione per l’Istruzione Agraria in Perugia sottolinea che, oltre all’Italia, la varietà Tonda Francescana sta riscuotendo sempre più consensi anche all’estero. “Oltre che in Serbia – conclude Brunetti – stiamo registrando un forte interesse dal Cile e da diversi paesi dell’Est Europa, come Ungheria, Romania, Moldavia e Macedonia del Nord. Per la verità c’era molta vivacità anche in Ucraina, dove la Tonda Francescana è stata già registrata come novità vegetale presso i competenti uffici governativi; ora, con il conflitto in corso, non resta che attendere momenti migliori”.

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