Politiche agricole

23 ottobre 2025

Emilia-Romagna, la Regione lavora a un piano castanicolo

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La Regione Emilia-Romagna è impegnata a sostenere il settore castanicolo anche attraverso una semplificazione delle normative attuali. Il Tavolo tecnico per lo sviluppo, la qualificazione e la sostenibilità del settore, ha terminato la redazione della proposta di Piano castanicolo, strumento chiave per il rilancio, la qualificazione e la sostenibilità di quest’ambito, mettendo a fuoco lo stato dell’arte e gli obiettivi per il recupero e lo sviluppo della castanicoltura. 

Tra questi, anche la necessità di semplificare la normativa per il recupero dei castagneti abbandonati. Per dare risposte concrete ai castanicoltori, la Giunta regionale ha quindi approvato una proposta che ha dato via all'iter per la semplificazione delle norme, volta a rendere più efficaci e percorribili gli interventi di recupero e cura del patrimonio castanicolo. Un percorso che dovrebbe concludersi nel primo semestre del 2026

Due i passaggi individuati

Il primo passaggio prevede una modifica del Piano paesaggistico, mentre il secondo include una serie di modifiche al Regolamento forestale regionale. Storicamente, la castanicoltura ha svolto un ruolo importante per l’economia delle popolazioni dei territori interni e montani. Il castagno ha grandi potenzialità e, grazie alle sue molteplici attitudini permette di contrastare fenomeni di dissesto idrogeologico, evitando l’abbandono dei terreni. 

“La castanicoltura è una risorsa fondamentale per l’economia e la stabilità ambientale delle aree montane- affermano gli assessori regionali alla Forestazione, Gessica Allegni, e all’Agricoltura, Alessio Mammi - La Regione ne è consapevole da tempo e per questo ha messo a disposizione nell’ultimo periodo oltre quattro milioni di euro fra i diversi bandi, che, nella maggior parte dei casi, hanno dato risposta a tutte le domande pervenute. Il tavolo castanicolo ha poi permesso di confrontarsi direttamente con i produttori, per realizzare una fotografia dello stato attuale e definire gli obiettivi su cui lavorare per lo sviluppo del settore".

Per i due assessori, la priorità è rendere più incisiva l’azione di recupero di un patrimonio importante che negli anni per diverse ragioni ha sofferto, attraverso la semplificazione delle norme, così da permettere interventi più rapidi ed efficaci di recupero e valorizzazione del patrimonio castanicolo, contrastando l’abbandono dei terreni e rafforzando la cura del territorio. "L’iter è stato avviato partendo dagli obiettivi evidenziati dal tavolo, che concretizzeremo nel 2026”, concludono.

Il settore in Emilia-Romagna 

 La superficie totale si attesta sui 4.500 ettari, pari al 5,4% della superficie nazionale da censimento. La produzione è di circa 800 tonnellate, con la provincia di Bologna che contribuisce per più del 50% del totale regionale.

Il settore è strettamente legato al contesto montano: l’87% della superficie dichiarata nei piani colturali grafici 2023 si trova in comuni montani (67 Comuni). I piani colturali 2023 registrano circa 971 aziende castanicole in regione. La maggioranza (89,2%) conduce una superficie inferiore ai cinque ettari, con una media coltivata per azienda che supera di poco i due ettari. 


Fonte: Regione Emilia-Romagna

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