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Kiwi italiani in Cina, export semplificato

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Autore Redazione

Firmato ieri alla Farnesina l’Addendum al protocollo per l’esportazione che velocizza le operazioni. Ok al trattamento a freddo in nave

Firmato ieri alla Farnesina l’Addendum al protocollo per l’esportazione di kiwi in Cina, che semplifica e velocizza le operazioni di esportazione dei kiwi nazionali verso l’importante mercato asiatico. L’occasione della firma è stata fornita dalla visita della delegazione cinese guidata dal ministro degli Esteri Wang Yi, in visita a Roma nel quadro di un tour europeo che la porterà poi nei Paesi Bassi, in Norvegia, Germania e Francia.

Riduzione delle tempistiche

Con la firma del documento da parte del direttore del Servizio fitosanitario centrale B.C. Faraglia e dell’Ambasciatore cinese in Italia Li Junhua, i due Paesi condividono la possibilità di ridurre i tempi di soddisfacimento dei requisiti per l’esportazione di kiwi – così come ampiamente richiesto dai nostri operatori del settore – completando il Protocollo sui requisiti fitosanitari per l’esportazione di kiwi dall’Italia alla Cina. Protocollo firmato nel 2009.

Trattamento a freddo anche in nave

In particolare, l’intesa tecnica estende le possibilità di effettuare il trattamento a freddo contro gli organismi nocivi (necessario per consentire l’esportazione) non solo in magazzino prima della spedizione, ma anche durante il viaggio in nave, riducendo di almeno due settimane i tempi necessari, nonché semplificando le procedure di certificazione.

Ecco il commento dell’Alleanza cooperative agroalimentari

“La cooperazione ortofrutticola esprime apprezzamento per il risultato conseguito in materia di esportazione del kiwi in Cina, che faciliterà e velocizzerà le procedure di commercializzazione nel paese asiatico: se finora esportare kiwi in Cina richiedeva più di 40 giorni di viaggio, in seguito al nuovo accordo i tempi di percorrenza si ridurranno di almeno due settimane“. Così Davide Vernocchi, coordinatore del Settore ortofrutta di Alleanza cooperative agroalimentari, commenta la firma da parte del direttore del servizio fitosanitario centrale Mipaaf Faraglia e dell’Ambasciatore cinese in Italia Li Junhua, di un addendum al protocollo per l’esportazione di Kiwi in Cina, con la quale i due paesi si sono impegnati a ridurre i tempi di soddisfacimento dei requisiti per l’esportazione di kiwi, semplificando le operazioni di esportazione.

“Il documento siglato recepisce le richieste degli operatori che in questi anni sono state negoziate con efficacia, grazie ad una filiera organizzata e compatta e con il supporto e coordinamento del Cso Italy, presso gli uffici competenti del Ministero -prosegue Vernocchi- In considerazione che la nave stiva è un mezzo già utilizzato da altri Paesi concorrenti, le richieste degli operatori italiani miravano proprio a migliorare e semplificare le procedure necessarie per consentire l’esportazione in maggior sicurezza e con maggiore velocità dei kiwi in un mercato così lontano e sul quale l’aspetto logistico riveste un’importanza cruciale”. In virtù del nuovo addendum si ottimizzeranno le fasi logistiche ottenendo maggiori garanzie qualitative sui prodotti: le spedizioni in compartimenti sigillati, infatti, eviteranno ricontaminazioni e permetteranno di mantenere una temperatura di refrigerazione ottimale durante tutto il viaggio in stiva.
“Ancora una volta – conclude il coordinatore ortofrutticolo dell’Alleanza cooperative – vale la pena richiamare la massima attenzione sui tempi di negoziazione dei protocolli e delle loro condizioni operative, che auspichiamo vengano ridotti anche per le esportazioni di altri prodotti ortofrutticoli freschi, determinando così vantaggi tangibili alle imprese che si trovano ad affrontare un mercato mondiale sempre più difficile e competitivo” .

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