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Pomodoro da industria, che cosa dice la ricerca

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Autore Redazione

I risultati di due anni di confronto varietale in diversi areali mettono in luce gli effetti del cambiamento climatico

Italia Ortofrutta – Unione nazionale, ha implementato il progetto nazionale di confronto varietale per il pomodoro da industria e di incremento della sostenibilità ambientale della coltivazione attraverso la riduzione del consumo idrico e l’introduzione di pacciamatura biodegradabile.

Gli attori coinvolti

Il progetto, cofinanziato da 13 Op (Asipo, Op Ferrara, Asport, Cot, Opoa Marsia, Ortofrutta Sol Sud, Aoa, Apopa, Assodaunia, Apo Gargano Apom, Prima Op Bio, Apoc Salerno) che complessivamente rappresentano oltre 25mila ettari di pomodoro con oltre 1,9 milioni di tonnellate di prodotto annuo e circa 1.700 produttori soci, ha la duplice finalità testare le varietà più recenti e pre-commerciali direttamente nei campi delle Op e di incrementare la sostenibilità ambientale della coltivazione attraverso l’impiego di tecniche più rispettose dell’ambiente. Il progetto intende pertanto essere uno strumento di supporto decisionale e di orientamento per le Op verso i migliori ibridi tra quelli più recenti e innovativi nei differenti areali di produzione nazionale.

In regia il Crea

L’approccio delle attività di ricerca e di trasferimento delle innovazioni messo in atto nel progetto è basato sul coinvolgimento diretto dei soggetti interessati – Op e propri tecnici – che hanno lavorato a stretto contatto dei responsabili scientifici del Crea. Tutte le sperimentazioni sono avvenute in campo, in situazioni di reale coltivazione, in modo da verificare presso le aziende agricole dei diretti interessati i risultati delle varie prove.

Le attività di confronto varietale hanno previsto la comparazione di tre ibridi a bacca allungata (Passenger, HMC 627147 e Fantix) e sei a bacca tondo-squadrata (Aprix, Vulspot, Blend, Dobler, UG 16112 e Waller) e si sono svolte tra il 2021 e il 2022. La responsabilità scientifica del progetto è affidata al Crea Centro di ricerca orticoltura e florovivaismo che ha curato il protocollo sperimentale e ne ha verificato la corretta applicazione in tutti i campi prova, affiancando i tecnici delle Op per tutto il ciclo colturale.

I risultati

Qui si riportano i risultati del biennio di prova dove, per una presentazione più semplificata, le province coinvolte (Parma, Ferrara, Livorno, Viterbo, L’Aquila, Foggia, Caserta e Napoli) sono state raggruppate in tre bacini produttivi: nord (Parma e Ferrara); centro (Livorno, Viterbo e L’Aquila) esud (Caserta, Napoli e cinque località della provincia di Foggia). Vengono discusse le performance delle varietà testate prendendo in considerazione la resa commerciale (prodotto maturo avviato a trasformazione) e il grado Brix, di fondamentale importanza soprattutto per le produzioni del bacino nord, dove i conferimenti vengono premiati dall’industria anche in funzione di questo parametro (gli accordi 2021 e 2022 prevedevano una base di riferimento pari a 4,85 Brix).

L’andamento climatico nei tre areali è stato caratterizzato da prolungati periodi caldi e siccitosi durante il ciclo produttivo, soprattutto nel 2022, con temperature massime frequentemente sopra i 30 gradi, pochi eventi piovosi e con scarsi quantitativi di pioggia.

Tenendo conto dei risultati di tutti i campi, la produzione totale media registrata nel 2022 non si è discostata da quella dell’annata precedente (116 vs 119 t/ha), mentre la resa commerciale ha subito una contrazione media valutabile intorno al 10 per cento. Anche la qualità delle bacche, con particolare riferimento al grado Brix, ha subito in quest’ultimo anno di prova una significativa riduzione, quantificabile in 0,5 punti in media (da 5,6 a 5,1 °Bx).

Le varietà Blend, Vulspot e Aprix (tra gli ibridi tondo-squadrati) si sono distinte per le buone rese commerciali fornite (in media, 114 t/ha nel 2021 e 98 t/ha nel 2022). Tra le varietà a bacca allungata, invece, Fantix ha evidenziato le rese più alte in entrambi gli anni prova. Considerando tutti i siti di saggio, Aprix e Fantix hanno anche mostrato un comportamento molto stabile nel corso del biennio.

Riguardo alla qualità delle bacche, spiccano gli elevati valori del residuo ottico registrati per la varietà a bacca allungata HMC 627147 in entrambi gli anni di prova (6,0 Brix nel 2021 e 5,6 Brix nel 2022). Le varietà a bacca tondo-squadrata, ad eccezione di Blend nel 2022, hanno fornito valori medi sempre al di sopra dei livelli minimi richiesti dall’industria (4,85 Brix); comunque, i migliori risultati sono stati forniti da Waller, UG 16112 e, in misura minore, da Dobler.

Fonte: Italia Ortofrutta Unione nazionale

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