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Bestack, l’imballaggio Attivo prolunga la shelf-life delle albicocche

CartoneOndulato_Attivo_Zani
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Autore Redazione

Successo della seconda fase di test per il packaging brevettato da Bestack assieme all’Università di Bologna con il sostegno del consorzio Comieco

Dopo il successo della prima fase di test dal campo alla tavola, effettuata la scorsa primavera con le fragole Sabrosa (Candonga) di Apofruit, l’imballaggio Attivo di Bestack ha ottenuto ottimi risultati anche nel comparto della frutta estiva. Un innovativo brevetto a cui Bestack, Consorzio no profit che riunisce i produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta, lavora da cinque anni e che è stato messo a punto assieme all‘Università di Bologna con il sostegno del consorzio Comieco.

Viene definito packaging ant-spreco perché permette di prolungare la shelf-life della frutta, riducendo di conseguenza gli scarti: si parla potenzialmente di 850 mila tonnellate di prodotto salvate dalla spazzatura ogni anno in Italia. Dal 14 giugno al 17 luglio scorsi il packaging è stato utilizzato per confezionare le albicocche prodotte da Granfrutta Zani. Il test è stato effettuato in collaborazione con Eurogroup Italia, di cui Zani è principale fornitore, per testare i benefici del prodotto destinato ai supermercati tedeschi del gruppo Rewe.

CartoneOndulato_Attivo_Zani_2Le cinque settimane di test hanno riguardato tutta la campagna albicocche, con focus sulle tre varietà principali, ovvero Pinkot, Ladycot e Sweetcot.  «La premessa – spiega il direttore di Bestack Claudio Dall’Agata – è stata definire cos’è lo scarto, ovvero quali sono gli elementi che inibiscono la vendita. Nel caso delle albicocche, la store life del prodotto finisce quando questo presenta marciume, chiaramente, ma anche vescicolature, cioè quando è sovra maturo».

Nel test effettuato fra giugno e luglio, ogni giorno, per sette giorni, è stata misurata la store life del prodotto, confezionato in tre tipologie di imballaggio: cartone ondulato tradizionale, cartone ondulato Attivo e plastica a sponde abbattibili. I dati raccolti hanno evidenziato che, nelle cinque settimane, per tutte le varietà considerate, le albicocche confezionate nell’imballaggio attivo si mantengono più fresche più a lungo. Al settimo giorno la percentuale di prodotto con segni di marciume o sovra maturo è dal 10 al 20% inferiore in imballaggio attivo, rispetto alle altre tipologie di packaging. Questo avviene grazie alla miscela di oli essenziali nebulizzati nel cartone ondulato attivo: sostanze naturali, estratte a loro volta dalla frutta, che grazie alla loro azione antimicrobica sono in grado di contrastare la proliferazione di organismi degradativi. Grazie all’imballaggio attivo lo spreco per le albicocche si riduce dal 13 al 18%.

L’auspicio di Bestack, conclude Claudio Dall’Agata, è che l’innovazione possa essere un’opportunità sia per il il produttore,  «che può qualificare la propria offerta e in particolare i prodotti premium», sia per i distributori, «per aumentare la probabilità di soddisfare i propri clienti con prodotti migliori».

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