15 settembre 2013

Pere italiane. È arrivato il tempo dell’innovazione?

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«Sentirsi dire che “questa nuova varietà di pere rischia di non comparire sui mercati italiani, in quanto il mondo produttivo stenta a coltivarla, forse per mancanza di informazione” rattrista». In una lunga disamina sul blog “Qui frutta”, Rolando Drahorad riprende delle recenti affermazioni di Walther Faedi, direttore dell'Unità di ricerca per la Frutticoltura di Forlì (CRA-FRF), in merito alla varietà di pere Aida.

Il tema delle varietà di questo importante frutto che vede il nostro Paese uno dei protagonisti più importanti sulla scena mondiale, secondo Drahorad, va oramai affrontato in modo puntuale perché si potrà rivelare decisivo, sia sul mercato interno che su quello internazionale. Varietà, infatti, come William, Santa Maria, Conference verde, Red Max Bartlett, la Kaiser, Abate Fetel, Decana del Comizio o Packhams hanno consentito all’Italia il dominio commerciale a partire dagli anno ’60 in poi, ma: «si tratta di varietà che ormai hanno raggiunto e superato l’apice, non sono più in cima alle preferenze dei nuovi consumatori che sono o giovani generazioni oppure mercati più lontani e freddi (pensiamo solo alla Russia)».

Che fare? Secondo Drahorad «è da tempo giunta l’ora per muoversi». Bisogna quindi trovare nuove varietà che soddisfino i mercati internazionali e che nel territorio italiano sappiano trovare il loro habitat ideale. «Il fatto che tutte le varietà siano quantitativamente in regressione con la sola eccezione delle Abate Fetel non ci può tranquillizzare». Perché, quindi, non valorizzare varietà come l’Aida, che ha tempi di immissione sul mercato ideali (da agosto sino a Natale), colore accattivante (color rosso vivo per il 40% della superficie), nonché gusto e serbevolezza.

«Oltre alla Aida – continua Drahorad – l’ente guidato da Walther Faedi propone anche la Boheme, ma Spreafico spinge da un po’ di tempo una varietà Club Angelys. Gli olandesi portano avanti la Red Sensation. I sudafricani si fanno vivi con crescente successo con la Forelle. Sono tutti segnali che è venuto il momento delle grandi novità».

Fonte foto: agricoltura24.com

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