E' un momento delicato per Carrefour Italia. Mentre, come già riportato da myfruit.it, il Gruppo sembra voler cedere la rete commerciale del Paese, arriva la notizia di un sequestro preventivo alla Samag Holding Logistics, fornitore di manodopera dell'insegna.
Samag Holding Logistics nel mirino della Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza di Milano ha infatti eseguito un sequestro preventivo per 47,3 milioni, disposto d’urgenza dalla Procura. Le accuse sono un déjà-vu: utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e indebita compensazione di crediti d’imposta falsi. Le indagini, partite ad aprile 2024, come già riferito da myfruit.it, avevano già portato a un sequestro da oltre 64 milioni nei confronti di GS per frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori.
Gli approfondimenti sull’attività hanno rivelato una complessa rete di frodi fiscali, finalizzata a mascherare un sistema irregolare di somministrazione di lavoro e all’ottenimento illecito di crediti d’imposta per oltre 45 milioni. Il denaro così risparmiato è stato poi reinvestito in un vasto patrimonio: 28 società, alcune gestite tramite prestanome o offshore, 58 immobili, anche di lusso, e numerosi conti esteri.
Le cause della crisi: contesto economico e risultati negativi
Nel frattempo, come si vocifera da qualche tempo, l'insegna sta valutando l’uscita dal mercato italiano, nonostante l’Italia sia attualmente il quinto mercato per ricavi del Gruppo. Ma, in un'ottica di profonda riorganizzazione internazionale, il Paese sarebbe declassata a non strategico.
Il contesto non ha aiutato: Carrefour ha denunciato un mercato italiano caratterizzato da forte concorrenza frammentata, diminuzione del potere d’acquisto e pressione sui margini, ulteriormente aggravata da costi energetici, logistici e aumento dei tassi d’interesse. E i numeri confermano il disagio: nel quinquennio 2019–2023 Carrefour ha accumulato in Italia perdite per 874 milioni. Nel solo 2023, i ricavi nel Paese sono scesi del 4,8%, e cioè da 3,9 a 3,7 miliardi.
Rothschild cerca compratori
Per uscire dal mercato italiano, negli ultimi mesi il gruppo Carrefour ha ufficialmente avviato un processo di disimpegno. L’incarico è stato affidato alla banca d’affari Rothschild, con l’obiettivo di individuare potenziali acquirenti per la rete italiana del colosso francese della Gdo, che oggi conta circa 1.200 punti di vendita (di cui 980 in franchising) e 18mila dipendenti, tra diretti e indiretti.
Per quanto trapelato fino a ora, il piano di uscita di Carrefour dall’Italia potrebbe assumere due forme principali. L’ipotesi preferita sarebbe la cessione in blocco dell’intera rete a un unico operatore, idealmente un player straniero interessato a entrare nel mercato italiano in modo deciso. In cima alla lista dei candidati figura il gigante spagnolo Mercadona, già in forte espansione nel sud Europa.
Più complicata ma potenzialmente più redditizia è l’alternativa della vendita frazionata, per area geografica o per tipologia di punto di vendita (negozi di prossimità, supermercati, ipermercati). Questo scenario attirerebbe numerosi soggetti della Gdo italiana e internazionale: tra i possibili interessati si fanno i nomi di Lidl, Aldi, Esselunga, Conad, Végé e Selex.
Quello che al momento è certo, è il piano di riorganizzazione interna che prevede 175 esuberi nella sede centrale di Milano. L’obiettivo dichiarato è "rilanciare la sostenibilità finanziaria e commerciale dell’azienda".