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Packaging e Tecnologie

Packaging sostenibile, a Girò piace ultraleggero

Franco Locati: “Cambio di rotta necessario, ma nel rispetto dei tempi di adattamento per produttori e utilizzatori”

La sostenibilità è sempre più una discriminante nelle scelte di acquisto dei consumatori. Nel caso dei prodotti ortofrutticoli, in particolare, una discriminante che riguarda sia le tecniche di coltivazione, sia i materiali di confezionamento. Ne sa qualcosa il gruppo Girò, specializzato in soluzioni di imballaggio per frutta e verdura, che dopo approfondite ricerche ha deciso di ampliare la propria gamma con i packaging compostabili.

Una fusione che ha lasciato il segno

Fondato nel 1925 a Barcellona, il gruppo spagnolo è stato pioniere nel confezionamento in rete, di cui è leader mondiale, con cinque siti produttivi in Spagna, uno negli Stati Uniti e uno in Francia, alcune filiali distribuite tra Stati Uniti, Messico, Germania e Italia e con un network di distributori presenti capillarmente in cinque continenti.

Circa un anno fa, il Gruppo Girò ha acquisito la maggioranza azionaria della società Serfruit (azienda specializzata in soluzioni per la meccanizzazione, l’automazione e la robotizzazione di apparecchiature industriali) e della società Sersuport, diventando così leader mondiale per le soluzioni integrate in ambito ortofrutticolo. “Grazie a queste acquisizioni – ha spiegato a myfruit.it il responsabile commerciale, Franco Locati – Girò ora può unire la propria proposta di confezionamento in rete di frutta e verdura con la capacità di automatizzare gli impianti di confezionamento, dalla selezione alla palettizzazione, in modo da poter essere presente anche in altri settori, nel variegato mondo degli imballaggi”.

Rivoluzione packaging

“Crediamo in un necessario cambiamento di rotta nel packaging ma nel rispetto dei tempi di adattamento sia per i produttori, sia per gli utilizzatori di nuovi materiali – ha aggiunto Locati – Per questo abbiamo messo a punto materiali compostabili e materiali 100% cellulosa. Al momento però i materiali compostabili sono troppo costosi e difficili da reperire, possono essere considerati solo per nicchie di mercato. Visti i prezzi attuali di frutta e verdura, infatti, incidono troppo (parliamo di 5-10 centesimi in più al chilo, ndr) per cui la loro produzione non può competere con quella della plastica. Se il cambiamento sarà più lento, la plastica leggera che Girò produce ai massimi livelli sarà un ottimo mezzo di transizione per il futuro”.

Da sinistra: Laura González, commerciale nord Italia, Sergi Ferrer, direttore di Girò Italia, Franco Locati, responsabile commerciale

Un appuntamento consolidato

L’acquisizione di Serfruit e il futuro del packaging sono stati al centro degli incontri aziendali al recente Fruit Logistica. “C’è molto interesse per l’automazione robotica – ha spiegato Laura González, commerciale per il nord Italia del Gruppo Girò – Considerate le difficoltà che hanno i nostri clienti a reperire personale, soprattutto per le campagne che richiedono molta manodopera in tempi concentrati, ecco che possiamo diventare un valido partner per trovare soluzioni che risolvano la mancanza di personale e per alleggerire il lavoro di quelli presenti”.

“Riguardo il futuro del packaging, c’è ancora confusione – ha concluso Laura González – Il mercato non ha ancora preso posizione, si guarda alla Francia (leggi qui), che per prima ha effettuato un cambio drastico ma che ha comportato anche effetti problematici, quali l’innalzamento dei costi delle materie prime compostabili e della carta”.

Tra le novità presentate alla kermesse berlinese dal gruppo spagnolo, BoxIt, un riempitore di casse, che allinea le confezioni che escono dalle confezionatrici e le posiziona nelle casse, nelle quantità necessarie stabilite dal cliente, con un potenziale operativo di circa 80-100 confezioni al minuto.

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