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Ciliegie: a Vignola si sperimentano le coperture multifunzionali

L’obiettivo è contrastare cracking e Drosophila Suzukii. Walter Monari: “Al momento i risultati sono incoraggianti”

Lunedì prossimo a Vignola (Modena), alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, saranno presentati i dati 2021/2023 relativi agli impianti di copertura multifunzionale del ciliegio, che sono stati installati nel campo sperimentale, di proprietà comunale, gestito dal Consorzio della Ciliegia di Vignola Igp.

Ad anticipare alcuni dei temi che saranno approfonditi nella giornata di lunedì è Walter Monari (nella foto), direttore del Consorzio, che ha fortemente voluto e seguito questo progetto fin dall’inizio. “Lunedì – spiega – sarà affrontato il tema delle coperture multifunzionali, ovvero quei sistemi che, nel ciliegio, proteggono sia dal fenomeno del cracking dovuto alla pioggia, sia dalla Drosophila Suzukii, limitando o azzerando quindi la necessità di trattamenti specifici”.

Monari prosegue: “Già oggi, oltre il 30% delle superfici allevate a Ciliegia di Vignola Igp, ha coperture anti-pioggia. Si tratta di impianti a film plastico retinato che non permettono il passaggio dell’acqua e preservano quindi dal cracking. Tuttavia, negli ultimi anni, si sta facendo sempre più strada un altro problema enorme per i cerasicoltori: la Drosophila Suzukii, appunto, che richiede diversi trattamenti antiparassitari per contrastarla, anche perché le sue generazioni si moltiplicano nell’arco di una sola settimana. Per cercare di ovviare a questo problema, stiamo già percorrendo due strade. La prima, che è anche la più lunga, prevede lanci (iniziati già nel 2021) di un insetto antagonista lungo l’arenile del fiume Panaro. Dalla vegetazione presente in zona potrebbe appunto trovare il suo habitat questo insetto, che dovrebbe contrastare la Drosophila, essendone un predatore. Si tratta comunque di un processo ancora tutto da verificare e che avrà risposte, appunto, solo nel lungo periodo”.

“La seconda linea di azione, invece, riguarda un progetto che, come Consorzio, abbiamo avviato nel 2021 insieme al Consorzio fitosanitario di Modena (in particolare con l’interessamento del direttore Luca Casoli) e che abbiamo poi presentato in Regione. Si tratta della messa a dimora di impianti multifunzionali, anti-cracking e anti-Drosphila. Devo ringraziare pubblicamente, a tal proposito, l’assessore Alessio Mammi che ha creduto nella nostra iniziativa e che ha disposto a tale scopo un finanziamento di 150mila euro. Negli ultimi due anni abbiamo già installato tre diversi impianti di questo tipo; in questi giorni, ne sarà messo a terra un quarto, proprio nella sezione del campo sperimentale dedicata al biologico”.

Monari aggiunge: “Non possiamo ancora dire di avere vinto la battaglia, ma i risultati che abbiamo registrato finora sono confortanti e saranno appunto oggetto dell’incontro di lunedì prossimo. Ciò che posso constatare fin d’ora è l’interesse che la Regione ha dimostrato, finanziando questo progetto, per la produzione di una frutticoltura di alta qualità, che apre naturalmente la strada anche a una ciliegia 100% biologica”.

Infine, in quanto a cosa potrebbe cambiare a livello pratico, Monari conclude: “Nelle nostre intenzioni, non c’è quella di fare smantellare gli attuali impianti anti-cracking e di installarne dei nuovi. L’idea, è quella di studiare soluzioni per integrarli, magari anche grazie a nuovi finanziamenti regionali o a contributi del Pnrr. Di diverso rispetto agli attuali impianti di copertura, infatti, è che sul tetto esterno, al posto del film plastico, andrebbe inserita una rete molto più fitta, che blocca il passaggio dell’acqua ma permette quello dell’aria. Ai lati, invece, la copertura scenderebbe fino al livello del terreno, con una rete che non fa passare la Drosophila, ma permette il passaggio dell’acqua. Con tali coperture, è possibile realizzare sia impianti monofila, sia monoblocco”.

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