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Packaging e Tecnologie

Caldo record: come produrre acqua h24 e combattere la siccità

Dalla Svizzera un nuovo generatore che condensa l’umidità atmosferica e rende la risorsa idrica sempre disponibile

Le temperature di tutta Italia non lasciano dubbi: l’inizio dell’estate è decisamente torrido. E con il caldo record – in alcune province non si registravano temperature così alte dal 2003 – si presenta puntuale il problema della siccità. Molti campi sono in stress idrico, in altre zone i costi per l’irrigazione di soccorso sono alle stelle. In questo scenario, una soluzione messa a punto dell’Eth di Zurigo (il Politecnico federale della città svizzera) dimostra come sia possibile produrre acqua, tra l’altro potabile, partendo dall’umidità atmosferica.

E’ allerta caldo

I primi giorni dell’estate 2021 sono infuocati: a Foggia si registrano temperature di 44 gradi, tanto che Cia agricoltori italiani Puglia ha chiesto il riconoscimento dello stato di calamità. E a Nardò (Lecce), il sindaco ha deciso di riproporre l’ordinanza anti-caldo che vieta il lavoro nei campi dalle 12.30 alle 16.00. Nel Brindisino è deceduto un bracciante di origini africane: secondo quanto riportato oggi dai quotidiani locali e nazionali, a determinare il decesso sarebbe stato proprio il lavoro nei campi a temperature proibitive. Non va meglio nelle altre province italiane: a Catanzaro sono stati raggiunti i 41 gradi, Siracusa tocca quota 45, ad Ascoli Piceno superato il picco dei 40 gradi. E fa caldo anche a Firenze, Roma, Bologna, Ferrara, Milano, Brescia. Come ogni anno, a soffrire le temperature estreme è anche l’agricoltura: per vincere lo stress idrico nei campi sono necessari frequenti interventi irrigui, i quali non fanno che alzare i costi di produzione. Ammesso che l’acqua ci sia: come aveva ricordato qualche giorno fa a myfruit Nuccia Alboni della Cooperativa Ortonatura di Vittoria (Ragusa), soprattutto in alcune zone, “l’acqua è davvero un bene prezioso”.

L’acqua si produce dall’umidità

In questo scenario, le strade percorribili sono due: o si risparmia acqua, utilizzando quella davvero necessaria, oppure la si produce attraverso i generatori di acqua atmosferica (atmospheric water generator), ossia apparecchi in grado di estrarre la risorsa idrica dall’umidità atmosferica, tramite processi di essiccazione o di raffreddamento. La prima strada si percorre grazie alle tecnologie 4.0 e ai sensori: incrociando i dati rilevati della stazione meteo con quelli relativi al reale contenuto idrico dei terreni, si irriga solo quando occorre, con precisione quasi certosina. La seconda strada è invece ancora oggetto di studi e di ricerche: i generatori che producono acqua partendo dall’umidità atmosferica sono già realtà, ma hanno il limite di necessitare di molta energia.

Le soluzioni realizzate fino a oggi, infatti, sfruttano l’escursione termica tra il giorno e la notte, confinando quindi il processo di estrazione solo alle ore notturne. Ma una nuova ricerca dell’Eth di Zurigo sembrerebbe superare il problema.

Acqua potabile h24

Un gruppo di ricerca del politecnico svizzero ha infatti creato un nuovo condensatore per produrre acqua potabile dall’umidità, capace di funzionare 24 ore su 24 senza energia. In pratica, per fard in modo che il generatore sia attivo anche sotto il sole e a costi energetici pari a zero, i ricercatori hanno integrato un pannello di vetro rivestito da strati di polimero e argento al centro di un cono anti-radiazioni. Tale copertura riflette la radiazione solare, irradia il calore attraverso l’atmosfera verso lo spazio esterno e quindi il dispositivo si raffredda fino a 15 gradi Celsius al di sotto della temperatura ambientale. L’umidità dell’aria si condensa in acqua: secondo quanto riportato dallo studio, la nuova tecnologia può produrre almeno il doppio di acqua per superficie/giorno rispetto ad altre tecnologie passive.

Per ora si tratta di un sistema pilota che monta un panello di dieci centimetri di diametro ed eroga 4,6 millilitri di acqua al giorno in condizioni reali. Ma i ricercatori sono ottimisti: con dispositivi più grandi si potrebbero raccogliere ogni ora fino a 0,53 decilitri per metro quadrato di lastra. “Un valore – si legge nella ricerca – molto vicino al valore massimo teorico di 0,6 decilitri all’ora, fisicamente impossibile da superare”.

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