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Logistica e Trasporti

Porti, Trieste si ferma e non sarà il solo. Previsto il caos

Il Viminale ha chiesto alle imprese del settore di provvedere a tamponi gratuiti: scoppia la polemica in tutta Italia

Possibile levata di scudi da parte dei porti italiani contro l’obbligo di green pass per i lavoratori. E, di conseguenza, giornate di caos per la logistica nazionale. Come infatti anticipato ieri da myfruit.it, i porti sono una bomba pronta a far esplodere tutto il sistema di distribuzione delle merci. La questione è emersa prima a Trieste – dove il 40% dei portuali non è vaccinato e dove è stato annunciato il blocco del porto – ma ora sta dilagando anche altrove: “Il blocco di venerdì è confermato – ha dichiarato all’Huffington Post Stefano Puzzer, portavoce dei portuali di Trieste Non si fermerà solo Trieste, quasi tutti i porti si bloccheranno. Stasera ne avremo conferma”. Per ora, però, i porti sembrano procedere in ordine sparso.

A innescare la miccia la circolare (numero 15350/117/2/1) diramata dal Viminale che chiede alle imprese portuali di garantire tamponi gratuiti ai lavoratori sprovvisti di certificato verde.

Un sistema complesso

Come ha fatto notare l’associazione dei terminalisti Assiterminal in una lettera indirizzata ai ministeri degli Interni e dei Trasporti (più precisamente delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili), la gestione delle presenze nei porti è complessa, tra lavoratori pubblici, privati e utenti. Il che, evidenzia Assiterminal, non solo complica i controlli dei green pass ma, soprattutto, rende impossibile individuare chi dovrebbe fornire i tamponi gratuiti ai lavoratori che operano o entrano nei terminal.

In molti porti calma apparente

Le società di gestione del porto di Palermo hanno fatto sapere che non si faranno carico dei tamponi e che proseguiranno con la linea dura: i lavoratori sprovvisti di green pass non potranno lavorare. A quanto riferiscono la situazione non desta gravi preoccupazioni: gli operatori al momento sprovvisti di certificato verde sarebbero il 7% di quelli complessivi. 

Sembra sereno il clima nei porti pugliesi: a Manfredonia, Barletta, Bari, Monopoli e Brindisi il tasso di vaccinazione sembra essere pari al 100 per cento. Meno chiara la situazione a Gioia Tauro: i lavoratori sono stati invitati a comunicare in tempi ragionevoli l’eventuale mancanza del green pass al fine di mitigare le criticità organizzative, ma è impossibile conoscere il tasso di risposta. 

Anche a Napoli e Salerno per ora si prosegue con la linea dura: no ai tamponi gratis. E anche qui, secondo quanto dichiarato dai sindacati, il tasso di lavoratori vaccinati sfiorerebbe il 100 per cento.

Il porto di Genova è nel caos

Da lunedì scorso (11 ottobre) il porto di Genova, già teatro di disagi e ingorghi, è paralizzato da più scioperi per il mancato rinnovo del contratto. L’agitazione dei lavoratori ha provocato e continua a provocare l’interruzione a singhiozzo dell’accesso ai terminal degli autotrasportatori, con conseguenti code chilometriche. Sul fronte green pass, invece, non è chiaro che cosa farà Genova: per scongiurare altri disagi alcuni terminalisti hanno fatto da poco sapere che pagheranno i tamponi ai lavoratori sprovvisti di certificato verde. Ma all’iniziativa hanno aderito, per ora, il terminal Psa di Pra’ e il porto Petroli.

Nel frattempo, nel bacino portuale di Sampierdarena stanno arrivando anche le prime grandi portacontainer (fino a 14mila teu) il che, pur essendo positivo per il porto di Genova, sta intasando la viabilità cittadina e autostradale, già messa a dura prova dai cantieri. La prossima portacontainer arriverà il 22 ottobre: difficile prevedere, per il capoluogo ligure, una situazione di tranquillità per i prossimi dieci giorni.

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