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Biologico

Biologico. Consumi in crescita in Europa e Usa

Ottimi risultati nel 2014 e nel primo semestre 2015. Frutta e verdura trainanti in USA e Svezia.

Numeri tutti più che positivi, praticamente ovunque. Sia in Europa che negli Stati Uniti. Una crescita esponenziale quella del comparto biologico che viene confermata in un paese da sempre amante di questa tipologia di prodotti come la Germania, ma che vede i consumi crescere anche là dove c’era stata una frenata (UK). Vera e propria esplosione in Svezia, con frutta e verdura che trainano il comparto (così come anche negli USA).
La conferenza di presentazione dell’edizione 2016 di Biofach di Milano è stata, come di consuetudine, anche l’occasione per fare un punto dell’andamento del biologico a livello europeo e negli Stati Uniti, con i dati forniti dall’organizzazione della più importante fiera del biologico al mondo.

Germania. Il mercato più importante del bio in Europa
La Germania rimane il paese capofila per consumi di prodotti biologici in Europa: anche nel 2014 il comparto è cresciuto (+4,8%) con un volume di affari complesivo pari a 7,91 miliardi di euro. Qui il canale del dettaglio specializzato diventa di anno in anno sempre più importante (+9% nel 2014, 2,6 milardi di euro, 33% quota di mercato), anche se sono i punti vendita “convenzionali”, sebbene in leggera flessione (-1%) a continuare a rappresentare il maggior canale di sbocco e di fatturato (4,21 miliardi di euro, 52% quota di mercato). Nel 2015 si stima di raggiungere gli 8 miliardi di euro complessivi in Germania, con i negozi specializzati che continuano a crescere in modo costante: già nel primo semestre 2015 questo canale ha registrato un incremento del 10,5% rispetto all’anno scorso. (Fonte dati: Arbeitskreis Biomarkt, Klaus Braun).

Francia. Cresce la superficie coltivata
Dietro la Germania, con 5 miliardi di euro, la Francia rappresenta il secondo mercato del bio in Europa. Anche nel 2014 il comparto è cresciuto (+10%) tanto che anche la superficie coltivata secondo i dettami dell’agricoltura biologica è cresciuta (+4%) superando il milione di ettari. (Fonte dati: Agence Bio).

Nord Europa. Danimarca grande esportatore, esplosione del mercato in Svezia per frutta e verdura
La Norvegia è il fanalino di coda, con una quota di mercato pari all’1,8%, anche se comunque l’incremento nel 2014 è notevole nei supermercati (+28%). In Danimarca si sale all’8%, un paese che si segnala anche per essere un grande esportatore di prodotti bio (per esempio verso Germania, Svezia, Francia e Paesi Bassi) con un fatturato giunto a 204 milioni di euro. Nel 2014, invece, in Svezia il bio è letteralmente esploso: +38%, con una quota di mercato del 5,6% e un fatturato pari a 1,6 miliardi di euro. E a trainare il segmento del biologico sono frutta e verdura secondo quanto afferma Cecilia Ryegård (esperta settore bio in Svezia), che conferma come il trend sia confermato anche nei primi sei mesi del 2015 (+25%). (Fonte dati: Ekoweb, Cecilia Ryegård).

Svizzera. Qui il più alto consumo pro capite. Coop e Migros leader nelle vendite bio
Cresce il consumo di prodotti bio in territorio elvetico: +7,5% nel 2014 con un fatturato pari a 2,2 miliardi di franchi svizzeri (1,8 miliardi di euro) e un fatturato pro capite pari a 269 franchi, il più alto d’Europa. Leader nella distribuzione di prodotti bio sono due catene della grande distribuzione: Coop, che detiene il 46,5% di quota di mercato, seguita da Migros.

Gran Bretagna. Ritornano a salire i consumi
Dopo un periodo di ristagno, anche in UK il bio torna a crescere. Nel 2014 si registra il +4%, con un fatturato di 1,86 miliardi di sterline (2,37 miliardi di euro).

Usa. Grande crescita di frutta e verdura
Solo frutta e verdura nel 2014 hanno realizzato vendite pari a 13 miliardi di dollari, tanto che il 12% dell’intera produzione di queste due importanti referenze del mondo bio in Usa sono biologiche. Il mercato bio statunitense è in grande crescita: nel 2014 ha raggiunto un valore pari a 39,9 miliardi di dollari ed è cresciuto dell’11%. Dal 1997 ad oggi il mercato è praticamente decuplicato. Tanto che il problema attuale è quello di star dietro alla domanda, con difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime. (Fonte dati: OTA – Organic Trade Association).

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