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Fruttivendoli e non solo

Frutta e verdura imperfetta sul New York Times

Frutta e verdura imperfetta
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Autore Redazione

La storia della californiana Imperfect Produce sul noto quotidiano newyorkese

Vendere frutta e verdura imperfetta? Pare non sia un’impresa così ardua, soprattutto quando i consumatori capiscono che ad un prezzo decisamente inferiore possono acquistare frutti e ortaggi ugualmente buoni al gusto e, ovviamente, per la salute. Lo sostiene Ron Clark, chief supply officer di Imperfect Produce, uno dei tre soci di questa nuova sturt-up statunitense dell’area di San Francisco che da 6 mesi sta vendendo, appunto, frutta e verdura esteticamente imperfetta, ma ugualmente buona.

La storia è dettagliatamente raccontata dal New York Times e illustra un modello non particolarmente complesso ma che sta incontrando il favore dei consumatori delle aree raggiunte al momento dal servizio: l’ortofrutta viene ritirata direttamente da aziende californiane e nel caso ci sia bisogno di integrare con frutta e verdura non disponibilie i soci di Imperfect Produce si rivolgono al mercato all’ingrosso di Oakland.

Imperfect Produce vende scatole miste di frutta e verdura imperfetta, dal peso compreso tra gli 8 e i 9 chili, con 5 o 8 tipologie all’interno, al prezzo di 18 dollari. Oppure una scatola più piccola dal peso compreso tra i 4,5 e i 6 chili a 12 dollari. Per ora tra i clienti ci sono soprattutto consumatori privati abbonati al servizio ma l’obiettivo è anche quello di riuscire a vendere presso catene della grande distribuzione. Operazione, quest’ultima, non semplice, come ammettono loro stessi.

In Europa un’operazione simile diventata molto famosa è quella ideata proprio da una catena della grande distribuzione, la francese Intermarché, e dal titolo “Fruits et legumes moches”. Ma anche in Canada Loblaw, la più importante catena di supermercati specializzata in generi alimentari del Paese, a inizio 2015 ha lanciato una campagna dal titolo “No Name Naturally Imperfect” con la vendita di mele e patate imperfette che costano circa il 30% in meno rispetto a quelle classiche e “perfette”. In Italia, sempre quest’anno, da citare infine la campagna dell’azienda Antonio Ruggiero Spa che ha lanciato sul mercato un’apposita linea di patate e cipolle “imperfette fuori ma buone dentro” con il nome di “Belle nel Cuore” dopo l’interesse riscontrato dal parte della grande distribuzione organizzata a inizio anno.

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