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La castagna dell’Alta Maremma si racconta

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La castagna dell’Alta Maremma esce allo scoperto e si racconta grazie al progetto denominato “Presi in castagna”, promosso da Unicoop Tirreno, Geoparco delle Colline Metallifere, Associazione per la valorizzazione della castagna dell’Alta Maremma e quattro comuni del comprensorio nord della provincia di Grosseto: Roccastrada, Massa Marittima, Montieri e Gavorrano. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi e ha come obiettivo la valorizzazione della castagna e dei castagneti delle Colline Metallifere, attraverso la riscoperta socio­culturale della castagna (storia, paesaggio, ambiente, lavorazione, tradizioni, cultura gastronomica, valore sociale per le comunità) e la sensibilizzazione al recupero degli essiccatoi tradizionali e dei castagneti.

Il primo appuntamento è fissato per domenica prossima, quando nell’ambito del progetto sopra citato è in programma una camminata in collaborazione con il Cai (informazioni allo 0566­902012/901288), che porterà i visitatori nel mezzo di diversi castagneti. Il ritrovo è al rifugio Il Troscione. Seguiranno poi altre iniziative come laboratori di degustazione, percorsi realizzati in collaborazione con le scuole e pubblicazioni di ricette, tutte volte alla promozione della castagna dell’Alta Maremma.

“Per secoli cibo di sussistenza – rileva Unicoop Tirreno sul suo sito ufficiale – le castagne possono essere oggi considerate frutti pregiati e la loro è una storia di ascesa sociale: non più raccolta fortuita di montanari, ma ingrediente prelibato di manicaretti delle feste. A riprova dell’elezione a cibo pregiato stanno anche i numeri: negli ultimi 30 anni i castagneti sono passati da 140mila ettari nel nostro paese a una superficie di circa la metà. Nonostante ciò, l’Italia ne resta il maggior produttore in Europa e il terzo nel mondo dopo la Corea del Sud e la Cina. E, quantità a parte, la nostra castanicoltura resta quella di migliore qualità. Passati, infatti, i decenni in cui l’obiettivo era la raccolta abbondante, oggi grazie alla selezione degli ibridi l’attenzione è passata verso la qualità di questo frutto-non frutto. Infatti la Castanea Sativa è il seme della pianta, i cui frutti sono in realtà i ricci, corazza di aculei a difesa dei gustosi semi, ricchi di glucidi e fibre, preziosi per l’organismo”.

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