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Retail

Conad, Pugliese: “Vogliamo lavorare con i colleghi della concorrenza”

“In Confcommercio per rafforzare il settore. Spero che l’accordo apra la strada all’ingresso di altre insegne”

Il 24 novembre scorso a Roma è stato firmato il protocollo di intesa che segna l’ingresso di Conad (Consorzio nazionale e delle cooperative) in Confcommercio-Imprese per l’Italia, la rappresentanza d’impresa che conta oltre 700mila associati.

A firmare l’accordo Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, Maurizio Pelliconi, presidente di Ancd (Associazione nazionale cooperative dettaglianti) e Francesco Pugliese, Ceo di Conad. Quest’ultimo ha anche assunto la carica di vicepresidente di Confcommercio con delega alla fiscalità e alla finanza d’impresa.

Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, e Francesco Pugliese, Ceo di Conad

Il commento di Sangalli

“L’entrata di Conad in Confcommercio – ha dichiarato Sangalli – è un segnale importante per diverse ragioni. La prima è che, in un momento così complesso come quello che stiamo vivendo, è decisivo stare insieme e condividere scelte strategiche comuni. La seconda è che si rafforza il perimetro della nostra rappresentanza all’insegna del pluralismo distributivo. La terza riguarda una accresciuta capacità di interpretare, a tutti i livelli, politiche associative e sindacali, con il contributo diretto di una realtà leader della grande distribuzione nel nostro Paese”.

Reazioni e dietrologie

Le reazioni non sono mancate. C’è chi ha definito storico l’accordo, chi lo ha descritto come una svolta e chi ha parlato di competizione con Federdistribuzione e di grandi manovre nella Gdo. C’è anche chi ha scritto che si tratta di un piano di Pugliese contro Carrefour ed Esselunga. Di quest’ultima non sarebbe piaciuta l’iniziativa contro il carovita.

Pugliese: “Vi spiego il perché”

A spiegare il perché dell’ingresso in Confcommercio è lo stesso Francesco Pugliese, che sulla sua pagina Linkedin ha scritto: “Noi di Conad abbiamo deciso di entrare in Confcommercio per contribuire al rafforzamento e alla semplificazione del corpo intermedio che rappresenta il nostro mondo, quello del retail. Perché il nostro settore possa dire la sua con più forza sulla regia del Paese, con la forza di chi è il primo datore di lavoro d’Italia. Questa è la ragione per cui entriamo in Confcommercio-Imprese per l’Italia, per unirci a oltre 700mila associati e fare sempre più massa critica. Ringrazio il presidente Carlo Sangalli e quello di Ancd Maurizio Pelliconi che hanno favorito questo accordo, che spero davvero apra la strada all’ingresso di altre insegne. Quello che conta qui è unire e rafforzare il settore. È una missione che sento mia e che intendo portare avanti, in qualità di vicepresidente di Confcommercio. Altre persone di Conad assumeranno ruoli importanti e parlo per tutti quando dico che non vediamo l’ora di poter lavorare anche con i colleghi della concorrenza. Assieme, per il bene dell’Italia”.

Sono seguiti centinaia e centinaia di reazioni e di commenti, la stragrande maggioranza positivi. Ma davvero altre insegne accoglieranno l’invito di Conad?

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