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Prodotti

Apofruit, la provincia di Caserta si tinge di (kiwi) giallo

Presentato il progetto sinergico con Coop Sole. Obiettivo: giungere a una resa minima di 30 tonnellate per ettaro

Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit

La provincia di Caserta e il kiwi giallo, definito da Ernesto Fornari, direttore generale di Apofruit, “la Ferrari dell’ortofrutta”, sono l’oggetto del progetto presentato oggi, 16 aprile: “Con Coop Sole, che fa parte della nostra Aop Gruppo Vi.Va. stiamo mettendo a punto una nuova opportunità per il Casertano – ha esordito Fornari – Si tratta dello sviluppo del kiwi giallo, che in questo territorio trova ottime condizioni pedo-climatiche, oltre alla professionalità degli imprenditori agricoli. Un progetto sinergico, in cui sommiamo la nostra capacità commerciale, la competenza dei nostri tecnici e la nostra efficienza logistica, alla conoscenza del territorio e al potenziale produttivo dell’areale campano, grazie alla presenza del nostro partner”.

Nella pratica, si tratta di mettere a punto nuovi impianti di kiwi giallo Zespri SunGold (di cui Apofruit è licenziataria) sia convenzionale, sia biologico, accrescendo così l’offerta: “Oggi – ha ricordato Fornari – Apofruit produce 15mila tonnellate di kiwi giallo, ma l’obiettivo al 2025 è raddoppiare la produzione. E cresceremo soprattutto con il bio”.

Lo scenario italiano in giallo

In Italia oggi si coltivano circa tremila ettari di kiwi a polpa gialla Sun Gold e si registrano incrementi a doppia cifra negli ultimi due anni: l’obiettivo per il 2025 è arrivare a 5.200 ettari. I territori coinvolti sono diversi: “La produzione di Apofruit di Zespri SunGold – ha precisato Fornari – si concentra, a oggi, principalmente in Emilia Romagna, Veneto, Basilicata, Calabria e Lazio. Ma abbiamo individuato nella Campania un’area di grande interesse per la produzione“. 

Perché la provincia di Caserta?

Nel merito, il progetto si estende su un areale dove oggi sono già presenti alcuni impianti di kiwi verde e tre ettari di giallo; in particolare, saranno coinvolte dieci aziende, di cui alcune a indirizzo biologico. In termini di resa, l’obiettivo è giungere a una produzione minima di 30 tonnellate di kiwi premium per ettaro: “I terreni sub-acidi, il tenore di sostanza organica, l’acqua e il microclima della zona in questione sono condizioni ideali per la coltivazione del kiwi giallo – ha aggiunto Fabio Marocchi, perito agrario di Apofruit – A questo si sommi la perdita di competitività di altre colture e la conseguente disponibilità di manodopera”.

“Un progetto di carattere strategico che avrà ricadute positive per le nostre aziende e per l’Italia – ha commentato Pietro Ciardiello, direttore di Coop Sole – Una scommessa che facciamo volentieri con il nostro partner storico Apofruit”.

Primo step: progettare il frutteto

Potature invernali, studio delle ore di freddo, diradamento pre e post-fiorale, impollinazione, irrigazione e nutrizione, analisi dei parametri di raccolta: “Abbiamo messo a punto una serie di tecniche che accomunano tutti i frutteti – ha raccontato Marocchi – I drenaggi interfilari, le protezioni da cimice, vento e gelate sono indispensabili per la buona riuscita del progetto. L’obiettivo è standardizzare la tecnica e adattarla alle diverse aree produttive, i produttori devono avere una visione comune del potenziale economico dell’impianto di kiwi giallo“. 

Quanto costa?

Gli impianti richiedono un investimento per ettaro di circa 50mila euro, a cui si sommano 12-18mila euro all’anno di costi di gestione tra difesa, irrigazione, fertilizzanti e manodopera. Per facilitare gli imprenditori, Apofruit ha messo a punto un pacchetto di sostegni, che prevede un contributo medio di 15-20mila euro per ettaro: “La parola d’ordine – ha concluso Mario Tamanti direttore progetti di Apofruit – è utilizzare al meglio i fondi europei messi a disposizione per il settore ortofrutticolo, il quale fornisce un contributo di particolare rilievo all’economia agricola nazionale e alla stabilità socioeconomica dei territori rurali”.

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