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Fragole Solarelli: «Mai perdere di vista il ruolo degli standard qualitativi elevati»

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Autore Redazione

Il punto sulla stagione delle fragole Solarelli con il responsabile per la Basilicata Tonino Rubolino. “In questo momento c’è una forte concentrazione di offerta sia di prodotto nazionale che di provenienza spagnola e il mercato sta soffrendo un po'”

Sabrosa®, Sabrina® e Melissa®. Sono le tre varietà di fragole, provenienti rispettivamente da Basilicata, Campania e Sicilia che vengono poi vendute con il brand Solarelli da Apofruit. Si inizia a gennaio, si prosegue a marzo e aprile e si giunge sino a agosto e settembre con i prodotti provenienti  dalla Romagna e dalle zone montane della Calabria.

In Basilicata, regione di eccellenza per questi prodotti e con il più elevato numero di ettari dedicati alla fragolicoltura, Apofruit ha circa 200 ettari dedicati a questo frutto e la produzione sembra essere molto buona quest’anno. “La produzione a marchio Solarelli seleziona accuratamente, con uno specifico disciplinare, le caratteristiche organolettiche delle fragole che devono essere di qualità assoluta, buone da mangiare, di colore brillante, ottimale pezzatura e consistenza della polpa” afferma Tonino Rubolino, responsabile Apofruit della produzione di fragole della Basilicata. “Solo così siamo in grado di rispondere alle richieste dei consumatori attenti e consapevoli che rappresentano il nostro target sui canali all’ingrosso e nella Grande Distribuzione. In Basilicata, area vocata per l’eccellenza fragolicola coltiviamo principalmente la varietà Sabrosa e in misura minore Melissa e Sabrina e rappresentiamo come Apofruit il 20% dell’intera produzione lucana”.

FragoleSolarelli_BestackAttivoQui in Basilicata la commercializzazione di fragole è iniziata a gennaio “e fino a metà marzo la situazione era molto positiva” continua Rubolino. “In questo momento c’è una forte concentrazione di offerta sia di prodotto nazionale che di provenienza spagnola e il mercato sta soffrendo un po’. Dobbiamo capire come evolve il  mercato,  anche nei prossimi giorni e non dobbiamo mai perdere di vista il ruolo degli standard qualitativi elevati, superiori alla concorrenza. In questo modo riusciamo a conservare il valore della produzione”.

E mantenere standard qualitativi elevati, specifica Rubolino, significa “fare sforzi economici importanti su tanti fronti, dalla manodopera specializzata e qualificata, alla gestione degli impianti a regola d’arte, alle certificazioni di qualità internazionali e nazionali. Siamo costantemente monitorati per il rispetto dei requisiti richiesti dalle certificazioni ed offriamo ai nostri clienti garanzie di eticità di gestione dei lavoratori. Una cosa che ritengo molto importante”.

E ancora. “Per avere un grado zuccherino delle fragole elevato, scegliamo varietà specifiche che generalmente sono meno produttive. La produttività per pianta è un elemento chiave della qualità. Le fragole spagnole arrivano a produrre anche 1 Kg per singola pianta e questo naturalmente a scapito della sostanza organica e gli zuccheri dei singoli frutti. Noi, con Sabrosa in Basilicata, abbiamo impianti che producono mediamente 600/630 g di fragole per pianta ed è chiaro che la qualità organolettica e gli zuccheri presenti nel frutto saranno superiori. Considerando che il costo di un ettaro a fragoleto è ci circa 60.000 euro è ovvio che se produco meno i costi avranno una incidenza molto maggiore. La soluzione è quella di valorizzare un prodotto con plus qualitativi che vanno incontro alle esigenze del consumatore che chiede soprattutto sapore. È importante che il consumatore sappia che con Solarelli sta acquistando un prodotto con gusto e qualità garantiti. E nei momenti di crisi la qualità paga sempre”.

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