Retail

16 luglio 2025

Sciopero Lidl, l'opinione delle parti coinvolte

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Dopo oltre due anni di trattative senza esito, e a distanza di poco più di due mesi dallo sciopero nazionale dello scorso maggio — di cui anche myfruit.it aveva dato notizia — i lavoratori di Lidl Italia tornano a incrociare le braccia. Venerdì 18 luglio è prevista una nuova giornata di sciopero nazionale che coinvolgerà l’intera filiera aziendale: dai magazzini alla rete vendita, fino agli uffici.

Oltre allo sciopero del 18 luglio, è confermato anche il permanere dello stato di agitazione con il blocco di supplementari e straordinari, un segnale chiaro della tensione ancora alta tra azienda e sindacati.

La parola a Lidl

“Da sempre - dichiara Massimiliano Silvestri, presidente Lidl Italia, a myfruit.it - ci impegniamo per garantire condizioni economiche di miglior favore a tutte le nostre collaboratrici e i nostri collaboratori e, già a partire dal 2009, Lidl Italia è l’unica realtà del settore discount, e una delle poche nella Gdo italiana, a essersi dotata volontariamente di un contratto integrativo aziendale".

"In occasione delle trattative per il rinnovo - ha proseguito - ancora una volta abbiamo confermato il nostro impegno proponendo un pacchetto di misure significativamente migliorativo per uno sforzo economico complessivo pari a 20 milioni di euro aggiuntivi, corrispondente ad un aumento superiore al 50% rispetto al contratto in essere".

"Parte dell’attenzione costantemente dedicata ai dipendenti- ha aggiunto - si evince anche dal fatto che Lidl Italia retribuisce il lavoro al minuto e prevede importi di superminimo in busta paga superiori a quelli del settore, oltre a riconoscere una maggiorazione domenicale del 135%, rispetto a quella prevista dal Ccnl che è pari al 30 per cento. In aggiunta, parallelamente alla proposta economica, ci siamo impegnati per proseguire sulla strada già intrapresa di istituire le 25 ore settimanali come monte ore minimo contrattuale, rispetto alle 18/20 ore previste dal Ccnl di settore; prevedere il passaggio dal quinto al quarto livello per i collaboratori impiegati nei centri logistici e, infine, introdurre la sperimentazione per migliorare la pianificazione degli orari settimanali e delle domeniche". 

"Restiamo convinti della validità della nostra proposta - ha concluso - costruita in base al fondamentale criterio della sostenibilità economica di lungo periodo, e auspichiamo che le organizzazioni sindacali ne comprendano a fondo il valore”.

Il commento dei sindacati

Per i sindacati, però, il punto critico resta sempre lo stesso: l’assenza di un contratto integrativo aziendale che riconosca maggiori tutele economiche e condizioni organizzative più eque per i dipendenti. Le parti sociali denunciano come le offerte di Lidl si siano dimostrate finora insufficienti, nonostante il lungo percorso negoziale avviato oltre due anni fa. 

La nuova protesta arriva a seguito dell’ultimo incontro tra la direzione aziendale e i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, svoltosi il 10 luglio, che si è concluso con un nulla di fatto. Nella nota congiunta diffusa dopo il confronto, le organizzazioni sindacali denunciano l’inadeguatezza della offerta dall’azienda: "Ricordiamo che la proposta avanzata da Lidl Italia alle segreterie nazionali –  si legge nella nota di dei sindacati – non risponde alle aspettative e al mandato che le organizzazioni sindacali hanno ricevuto dalle lavoratrici e dai lavoratori, né sulla parte economica né sulla parte riguardante l’organizzazione del lavoro".

Lidl in Italia

Nel 2025 Lidl Italia ha continuato la sua crescita sostenuta nel panorama della Gdo, confermandosi tra i protagonisti del settore. Con una rete di circa 780 punti di vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale e 12 centri logistici, l’insegna tedesca ha raggiunto una quota di mercato del 6%, secondo i dati NielsenIQ. 

Il fatturato dell’ultimo esercizio ha toccato quota 7,2 miliardi, registrando un incremento annuo del 21,6% e riflettendo un trend di crescita costante (+8,7% medio annuo nell’ultimo decennio). Lidl impiega direttamente circa 23mila persone, ma il suo impatto occupazionale totale, considerando l'indotto, supera i 99mila posti di lavoro, contribuendo al Pil nazionale per 7,6 miliardi, pari allo 0,4 per cento. 

L’azienda ha investito 3,5 miliardi negli ultimi dieci anni, con un piano di crescita che prevede di raggiungere quota mille store entro il 2030. Solo nei primi mesi del 2025, Lidl ha inaugurato 23 nuovi negozi, investendo circa 180 milioni di euro e rafforzando la propria presenza capillare in Italia. 

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