Decolla il ?biologico? nelle scuole italiane. La Cia organizza l?offerta dei prodotti agricoli
Ormai la scuola italiana parla sempre più biologico. Nell?ultimo anno le mense scolastiche che impiegano prodotti biologici sono diventate centinaia, soprattutto al centro-nord, e il numero dei pasti serviti giornalmente tocca quasi le 300 mila unità. E da oggi, 18 febbraio, queste cifre si amplieranno ulteriormente in quanto oltre 140 mila bambini delle scuole di Roma cominceranno a mangiare prodotti biologici nelle mense.
A rilevarlo è la Confederazione italiana agricoltori che sta organizzando l?offerta dei prodotti biologici, in particolare ortaggi, legumi, frutta, uova, olio e formaggi.
La Cia, forte di un protocollo d?intesa siglato nel febbraio del 2001 con il ministero dell?Istruzione, per il progetto ?Scuola in fattoria?, sta lavorando su un monitoraggio capillare dell?offerta dei ?prodotti bio? sul territorio, per poi presentare una proposta concreta a tutti gli istituti scolastici che avanzeranno specifici bandi e gare d?appalto per poter fruire di tale servizio.
La Cia conta di fare di più: portare i ?prodotti bio? e tipici ?firmati? da ogni singolo produttore sulle tavole degli alunni che fruiscono delle mense scolastiche, per garantire loro, contestualmente, la genuinità e la tracciabilità dei cibi.
La Cia osserva che il totale delle mense scolastiche, anche quelle che impiegano alimenti tradizionali, servono circa 480 milioni di pasti all?anno, questo, può dare una dimensione di quanto siano ancora ampi i margini di sviluppo che può avere il cibo biologico su questa specifica realtà, e quanto possano cambiare le abitudini alimentari.
La Cia ricorda che l?affare ?biologico? muove un fatturato annuo di 1,2 milioni di euro, che tradotto in percentuali rappresenta poco più dell?1 per cento sul fatturato complessivo dell?agroalimentare.