Un sequestro preventivo da oltre 3,8 milioni è stato eseguito dalla Guardia di Finanza di Catania nei confronti della società Messaggerie Logistica Sicilia, realtà di primo piano nel settore della logistica legata alla grande distribuzione siciliana. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica etnea, coinvolge 12 persone, accusate a vario titolo di frode fiscale, emissione di fatture false, evasione dell'iva e bancarotta fraudolenta.
Un sistema sofisticato e fraudolento
Secondo le indagini, la Messaggerie Logistica Sicilia, nonostante disponesse di un numero limitato di dipendenti regolari, avrebbe gestito importanti appalti per il trasporto e la distribuzione attraverso un sofisticato sistema di esternalizzazione fittizia della manodopera. In particolare, la società avrebbe beneficiato di servizi di manodopera forniti da otto aziende formalmente autonome, ma in realtà tutte riconducibili a un unico gruppo di controllo.
Il meccanismo, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, consentiva alla società principale di operare riducendo drasticamente i costi reali del personale, mentre allo stesso tempo maturava crediti iva indebiti grazie all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. Le società cosiddette serbatoio accumulavano invece debiti verso l’erario, mai saldati, e venivano sistematicamente svuotate e abbandonate.
Al centro della complessa rete societaria ci sarebbe una famiglia. I rappresentanti legali delle società coinvolte, ascoltati dagli investigatori, sono stati descritti come meri prestanome, privi di un reale ruolo gestionale.
Cifre importanti
La frode, protrattasi per diversi anni, avrebbe generato oltre 22 milioni in fatture false, con un’evasione iva stimata in 3,8 milioni, importo oggetto dell’attuale sequestro.
Le indagini proseguono per accertare eventuali ulteriori responsabilità e per verificare l’estensione delle attività illecite ad altri segmenti del comparto logistico regionale. Nel frattempo, la Procura ha ribadito l’importanza di contrastare i fenomeni di concorrenza sleale basati sull’illecito abbattimento del costo del lavoro e sull’utilizzo distorto degli strumenti fiscali.