Prodotti

09 maggio 2025

L'anguria Dolce Passione diventa plastic free e ready to eat

215

A buccia nera, senza semi, formato midi, dolce, piace tanto all'estero con il 40% di venduto oltre le frontiere, si studia per offrirla con la polpa gialla ma è anche verde/green l'anguria Dolce Passione. Oltre la sostenibilità economica, in questa campagna si aumentano fino al 10% le superfici, quella ambientale: il cocomero plastic free.

Merito dell'accordo del consorzio Dolce Passione con Novamont per l'uso di bioplastiche biodegradabili. Dai dispositivi utili alla coltivazione ad una seconda vita da ammendante. Doppio uso e rispetto dell'ambiente. E non finisce qui. L'investimento sulla sostenibilità prevede anche l’adozione di un disciplinare agronomico per la riduzione dell’impatto ambientale messo a punto dagli agronomi del consorzio per la lotta biologica e l'impiego di biostimolanti per ridurre l'uso di pesticidi.

Il green in campo

Mater-Bi, famiglia di bioplastiche biodegradabili e compostabili, è il materiale scelto per la coltivazione di Dolce Passione. Si tratta di teli di pacciamatura che diventano ammendanti. "Sono materiali certificati da enti terzi - sottolineano Monica  Suragni e Riccardo Vaccaro di Novamont - e garantiscono la biodegradabilità nel suolo". C'è anche un risvolto economico positivo.  

"Il differenziale di prezzo c'è poi c'è un risparmio per il minor costo per rimuoverlo, per lo smaltimento, la manodopera e si usano meno i fitofarmaci e si riduce l'impiego dell'acqua". Senza dimenticare che può avere accesso a incentivi economici comunitari e agevolazioni fiscali. 

Puntare sul ready to eat

Luciano Trentini, direttore del consorzio, durante la presentazione a Macfrut ha sottolineato la tendenza ready to eat ovvero la monoporzione pronta da mangiare. Si punta al cocomero da 1 chilo. Anche se non è semplice come ha sottolineato Sandro Colombi, citando anche un formato da 800 grammi, "il problema non è tecnico, ma la sfida è rendere redditizio questo formato per i produttori". Non è semplice sul fronte marginalità. Sempre su questo capitolo continua l'investimento su frigo brandizzati con il cocomero venduto a fette. 

I dati che confermano il buon andamento di Dolce Passione 

Si investe in sostenibilità ambientale, ma è importante anche quella economica. E i dati sono positivi. La previsione di produzione per il 2025 si attesterà tra le 22 e 25mila tonnellate. Per quanto riguarda la superficie la forbice va dai 360 ai 400 ettari, con un aumento programmato rispetto alla campagna 2024 dell'8/10%.  Bilancio positivo per il consorzio che vede insieme Ortofrutta Castello, Alma Seges, Gruppo Cico-Mazzoni e Lorenzini Naturamica

Obiettivo: 50% di export 

Grande attenzione sarà rivolta al mercato estero dove si prevede di esportare circa il 50% della produzione. Percentuali dichiarate da Luciano Trentini:  “Qualitativamente – spiega Trentini -  il cocomero a buccia nera Dolce Passione si conferma come uno dei migliori sul mercato. Esportiamo il 40% all'estero, l'obiettivo che ci prefiggiamo è il raggiungimento del 50%". Le tecniche agronomiche utilizzate comprendono la coltivazione in serra, semi forzate e in pieno campo. 

La panoramica produttiva nel mondo e in Italia

Luciano Trentini durante la presentazione a Macfrut ha fornito i dati della produzione nel mondo. Questi i numeri: 104.000 tonnellate su 3 milioni di ettari. I maggiori produttori? Cina con ben 60 milioni di tonnellate. Irraggiungibile. Seguono India (3,2 milioni) e Algeria (2 milioni) poi Senegal, Vietnam e Turchia. Nessun paese europeo tra i primi dieci. Qui si staglia la Spagna (1,8 milioni e 24mila ettari) e poi l'Italia (621mila tonnellate e 13,2mila ettari). 

I paesi bersaglio per Dolce Passione

Dolce Passione guarda a quei paesi europei che hanno una produzione interna inferiore ad 1 kg. Parliamo di Francia, Austria, Polonia, Slovenia, Paesi Bassi, Danimarca ed Emirati Arabi. Tra i mercati dove già esporta ci sono Gran Bretagna, Norvegia, Dubai, Germania e Svizzera. Ci sono tutte le potenzialità per accrescere l'export di Dolce Passione coltivata in dieci regioni italiane. 

Potrebbe interessarti anche