Frutta a guscio ed essiccata

25 febbraio 2025

La nocciola siciliana punta all’Igp: iniziative in corso

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In Sicilia si lavora per ottenere il riconoscimento dell’Igp per la nocciola. La lunga tradizione, la presenza di varietà autoctone con le loro particolarità, lo stretto legame con le comunità montane, la sua resilienza la rendono, secondo gli attori della filiera, una candidata ideale. 

L’iniziativa è ancora alle battute iniziali. Ma si tratta di un momento cruciale. Il Regolamento europeo impone infatti la costituzione di un gruppo di produttori proponenti che dovrà dare formale avvio all’iter. La richiesta dovrà essere presentata agli organi statali competenti i quali, dopo la fase di esame istruttorio, provvederanno all’inoltro ai corrispondenti organi dell’Unione europea

Ecco perché sono in corso, in questi mesi, una serie d’incontri in diverse aree della regione, tutte località collinari e montane dove insistono colture corilicole di lunga tradizione, in modo da coinvolgere i tanti produttori e assicurare la rappresentanza delle varie realtà produttive. 

Il progetto operativo è portato avanti dal Gal Nebrodi Plus, grazie ai fondi della sottomisura 16.1 del Psr 2014-2022. “L’attenzione che stiamo riscontrando è notevole. L’Igp è sempre stata desiderata da chi opera nel settore. Finalmente si potrebbe arrivare a questo importante traguardo che può dare ulteriore valore al comparto”, spiega il responsabile del progetto Salvatore Giarratana

Coinvolte tutte le aree produttive

Gli appuntamenti permettono di descrivere gli obiettivi, fornire le informazioni necessarie e raccogliere le adesioni, insieme a riflessioni, dati e suggerimenti che possano arricchire e perfezionare la necessaria documentazione. Dopo le iniziative a Longi e Tortorici, entrambi in provincia di Messina, venerdì scorso il Gal ha riunito i produttori di Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, nel cuore delle Madonie. 

Qui nasce una delle più pregiate cultivar autoctone, la Santa Maria di Gesù. In passato l'area di coltivazione superava anche i 700 ettari. La scarsa redditività ha poi portato alla sua sostituzione con altre colture, ma permane un nucleo significativo che potrebbe essere recuperato e rilanciato. 

“L’incontro è stato molto partecipato. La comunità polizzana ha mostrato un grande l’interesse nei confronti del tema che, per questo territorio, ha anche un valore identitario”, aggiunge Giarratana. 

Prossimo appuntamento a Raccuja, nel Messinese. Una scelta non casuale: il suo territorio si trova al centro di uno dei più importanti comprensori corilicoli dei Nebrodi, caratterizzati da una diffusa presenza di coltivazioni storiche. Proprio sull’area nebroidea-peloritana insistono le maggiori superfici siciliane a cui si aggiungono quelle delle province di Catania, Enna e Palermo. 

Le collaborazioni scientifiche

Nel frattempo, il Gal ha sottoscritto anche delle convenzioni di collaborazione e ricerca con il Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e forestali dell’Università di Palermo e lo spin-off dell’Università di Messina Science4Life. Questo permetterà di approfondire e documentare le caratteristiche chimico-fisiche, organolettiche e salutistiche della nocciola siciliana, passaggio necessario al raggiungimento dell’obiettivo. 

Non solo Igp: allo studio snack e olio di nocciola

Il progetto tuttavia non si ferma alla sola richiesta dell’Igp. Prevista infatti anche la sperimentazione di produzioni innovative a base di nocciola, ispirate alle tipicità locali, come l’olio di nocciola siciliana, o snack, in collaborazione con il Presidio di Slow Food Pasta reale di Tortorici

In quest’ottica è stato anche firmato un protocollo di intesa con l’Itis E. Torricelli di Sant’Agata di Militello che metterà a disposizione del progetto gli strumenti di cui dispone, compresi i laboratori, prevedendo anche il coinvolgimento degli studenti. Sarà quindi possibile stilare protocolli di controllo, elaborare le possibili formulazioni dei prodotti, eseguire le analisi chimiche e microbiologiche, predisporre i panel di degustazione

“La misura 16.1 punta anche all’innovazione. L’idea è quella di partire da un prodotto molto particolare come la pasta reale di Tortorici. Sulla base di questo alimento a base di nocciola dei Nebrodi, già Presidio Slow Food, stiamo cercando elaborare prodotti che abbiano un valore nutraceutico notevole. La nocciola, di per sé, ha già questa caratteristica ma, insieme a altri ingredienti, può diventare un superfood da consumare in svariate occasioni e facile da commercializzare”, conclude Giarratana.

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