Una azienda moderna, una visione moderna, con forti radici nella cooperazione pronta a mettersi in gioco. Con la potenza delle connessioni. E' la storia, ma anche il futuro, del Gruppo Alegra e delle sue commerciali (Alegra, Valfrutta Fresco e Brio).
Ne avevamo parlato poco più di un anno fa in una intervista a tutto campo con Cristian Moretti e abbiamo avuto giusta conferma in fiera a Berlino per Fruit Logistica.
Sono le persone che fanno e faranno sempre più la differenza. Su quelle il gruppo ha investito - non solo fronte management - per accompagnare una trasformazione che riguarda tutti e che non si può fare finta di non vedere.
Persone e produzioni qualificate
Il taglio dell'incontro con il direttore generale Mauro Laghi, il direttore generale di Agrintesa Cristian Moretti, il direttore generale di Valfrutta Fresco Enrico Bucchi e Claudia Iannarella, responsabile marketing di Alegra, non è celebrativo, anzi molto operativo. Si parla di cose fatte e da fare, numeri alla mano. Ma, dicevamo, con le persone al centro.
Perché serve sempre più competenza per gestire le innovazioni di processo e di prodotto. In un ambiente che cambia e dando sempre maggiori garanzie: di gusto, salubrità, sostenibilità, etica.
Si parte con una sequenza di istantanee scattate da Laghi, che ha inquadrato il gruppo ("Una realtà forte e strutturata che può accedere a innovazione e sviluppo"), fatto un bilancio dell'annata 2024 ("Anche se difficile dal punto di vista produttivo, ci ha dato discrete soddisfazioni, siamo tornati a conquistare spazi di mercato e siamo riusciti a soddisfare i nostri produttori"), ricordato il peso dell'export ("Vale il 50% del fatturato delle commerciali. Bene l'Ue, l'oltremare resta aperto con partner strategici ma con obiettivo di riposizionarsi appena ci saranno le condizioni geopolitiche") e focalizzato l'attenzione sulla prossima promettente campagna di Ondine, Dulcis e Cornelio grazie a importanti investimenti che garantiranno ulteriore sviluppo e consolidamento.
Poi, il focus va dritto sulla nuova Alegra delle connessioni.
Innovazioni a 360 gradi
Parte tutto da lì: Cristian Moretti sottolinea l'importanza di quella "innovazione varietale che è spinta e arma per dare risposte ai nostri produttori e accesso alla grande distribuzione europea".
Una innovazione che fa parte della storia di Agrintesa: "Siamo stati tra i primi a investire nelle nettarine, nel kiwi a polpa verde e, poi, a polpa gialla. E continueremo a investire e scommettere sulla frutticoltura di domani per garantire un solido futuro ai nostri produttori".
Ed eccoli i numeri della crescita: "Quest'anno abbiamo registrato il 45% in più dei volumi, abbiamo ancora mele, pere e kiwi nei magazzini - riporta Moretti - E grazie anche alla incorporazione della cooperativa di Castrovillari Osas, Cosenza, abbiamo raggiunto i 9.000 ettari di frutteti".
Frutteti che si estendono non solo in Emilia Romagna, ma anche in Calabria, Piemonte, a Latina, e che ospitano le grandi innovazioni varietali, il primo strumento di competitività in mano ai produttori.
"Abbiamo investito milioni di euro nella innovazione varietale, a cominciare dalle nettarine piatte Ondine, dal kiwi Dulcis e i kiwi a polpa gialla, fino ad arrivare alle albicocche e ai cachi. E senza dimenticare le specie minori, quali noci (250 ettari insieme a New Factor, ndr) e mirtilli (6 ettari grazie al progetto Sekoya con SanLucar, ndr). I nostri produttori sono molto innovativi, quindi è un obbligo trasferire loro prodotti nuovi".
Poi un riferimento alla innovazione tecnologica, con gli investimenti per la selezione ottica nel magazzino di Castrovillari e per il rinnovamento del magazzino di Castel Bolognese (Ravenna), pronto a gestire l'incremento di volumi di kiwi giallo dei prossimi anni.
C'eravamo, ci siamo, ci saremo
E, ancora, un rimando alle persone: "Abbiamo rinnovato l'ufficio commerciale di Alegra e inserito nuovi giovani talenti anche nella squadra di Agrintesa per essere più dinamici, efficienti e competitivi. Siamo fatti così, c'eravamo, ci siamo e ci saremo", chiosa Moretti.
"La capacità di innovazione progettuale e attrattività nasce da un percorso interno di rinnovamento che genera visione e interesse da parte dei grandi gruppi internazionali e dai club", precisa Enrico Bucchi, direttore commerciale Italia di Alegra, che si concentra proprio sui progetti speciali del gruppo.
"Il progetto Cornelio è il più piccolo, ma il più anziano, ed è in grande rilancio. Con lui abbiamo dato vita a una nuova categoria e geneticamente è ancora il miglior peperone a corno sul mercato. Ora riprendiamo la produzione (oggi sui 30 ettari circa) per coprire 12 mesi l'anno. Dulcis ha concluso invece la prima vera campagna commerciale (con 600 tonnellate) e il 2025 ci vedrà accelerare in maniera significativa, obiettivo raggiungere le 2.000 tonnellate".
E sulle nettarine piatte Ondine: "Il peso in europa si attesta sulle 10.000 tonnellate tra Spagna e Italia (2.000 per Allegra). I test sono positivi e i partner della grande distribuzione ritengono che la categoria meriti ulteriore spazio quindi via a organizzazione e programmazione, ci sono enormi margini di crescita davanti a noi".
Connessioni, e sinergie
Riassumendo: i punti di forza che da sempre contraddistinguono il gruppo - dalla capacità di creare progetti di filiera alla attenzione per l'innovazione, fino alla vocazione al "fare insieme" in sinergia - oggi sono ulteriormente valorizzati, anche grazie alla nuova immagine identitaria.
"Un altro elemento chiave che ci distingue è la costruzione di relazioni solide con i partner distributivi, gli stakeholder, ma anche produttori e fornitori - aggiunge Claudia Iannarella - Proprio con loro adesso vogliamo fare un ulteriore passo in avanti. Vogliamo confrontarci per discutere di filiera, di visioni e di strategie di mercato. E, per farlo, abbiamo commissionato a NielsenIQ una indagine sul consumatore che ci consentirà di offrire ai nostri clienti dati confezionati su misura delle nostre esigenze per trovare risposte specifiche per il nostro settore. Vogliamo tracciare la rotta, disegnare il percorso".
Così è nata l'idea di Connessioni, un evento (al Teatro Verdi di Cesena il prossimo 6 maggio) che celebra le relazioni di filiera e che sarà anche l'occasione per stimolare il dialogo e l'analisi sul futuro proprio nella logica delle partnership.