03 maggio 2005

Frutta e verdura? La spesa fatela in Francia

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Preparare un'insalata alla Nizzarda nelle case italiane costa il doppio che in quelle sulla Costa Azzurra. E non per la tipicità territoriale della pietanza ma per il semplice confronto di ingredienti base, come patate e lattuga, nei mercati nazionali e quelli d'oltralpe. Il monitoraggio sui prezzi di frutta e ortaggi tra Italia e Francia è opera del Codacons che sottolinea un paradosso: “Nel nostro Paese i prezzi all'ingrosso sono più bassi alla produzione rispetto alla Francia ma più alti al dettaglio, con picchi di rincari in Italia del 52% per la lattuga e del 50% per le patate”.
Al dettaglio il carrello della spesa riempito in Italia è meno conveniente per le banane (+36%), le fragole (+36%), le mele (+26%), le carote (+13%), il cavolfiore (+7%), le zucchine (+31%), la lattuga (+52%), le cipolle (+37%), le patate (+50%) e i pomodori (+6%). Rispetto ai francesi le famiglie italiane risparmiano però su due voci: i kiwi (-14%) e le pere (-7%).
Cambio di rotta sui prezzi all'ingrosso. L'Italia mantiene il ruolo di mercato conveniente per kiwi e pere ma anche le mele (-21%) e i mandarini (-43%) sono a buon mercato rispetto ai mercati francesi. In Francia però sembra un vero affare comprare le fragole, in vendita a 1,24 euro rispetto ai 3,70 euro in Italia (+200%), e le arance da noi sono vendute a 0,85 euro (+30%) mentre i distributori francesi cedono gli agrumi a 0,65 euro. “Il prezzo in Italia più alto al dettaglio e più basso all'ingrosso – sostiene il presidente Codacons Carlo Rienzi – dimostra chiaramente la presenza di speculazioni nei vari passaggi della filiera del nostro Paese che vanno ad incidere sul prezzo finale dei prodotti venduti al consumatore. Ed è proprio in questi passaggi – conclude il rappresentante dei consumatori – che si dovrebbe intervenire con controlli e sanzioni per evitare incrementi ingiustificati”.

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