Nel primo semestre 2025 il commercio estero italiano ha dato segni di ripresa: +1,9% per le esportazioni, +3,9% per le importazioni. A dirlo è il 25esimo Economic Outlook di Fedespedi, l’osservatorio periodico sull’andamento del trasporto merci internazionale della Federazione Nazionale Imprese di Spedizioni Internazionali che registra un altro dato: la bilancia commerciale italiana mantiene un saldo attivo di 24 miliardi di euro.
Lo scenario
Secondo l'osservatorio, sono pochi gli elementi che sono mutati nel corso del 2025 rispetto all’anno precedente. Le vicende economiche rimangono infatti fortemente condizionate da quelle politiche: guerre, scelte dell’amministrazione Trump - dazi in particolare - condizionano lo scenario, che resta caratterizzato dall'incertezza.
Altri fattori, tra cui l’auspicata diminuzione delle tensioni tra Usa-Cina, potrebbero migliorare il clima e dare segnali di fiducia.

Una nota di ottimismo arriva anche dal cessate il fuoco in Medio Oriente raggiunto proprio in questi giorni. In positivo, a livello europeo, la decisione della Bce di mantenere invariati i tassi di interesse sui depositi alla banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale, rispettivamente al 2, al 2,15 e al 2,40 per cento.
L'agroalimentare resiste ai dazi
A livello di grandi aree di prodotto (divisioni Istat), il 94% dell’export italiano verso gli Stati Uniti è realizzato dalle quindici divisioni. Il 55% è dato dalle prime quattro: le aree dell’industria farmaceutica, della meccanica, dei mezzi di trasporto e dei prodotti alimentari (quarta voce nella tabella sottostante, ndr).

Tra le aree di prodotto che hanno subito maggiormente gli effetti della nuova politica daziaria quello dell’automotive, delle altre industrie manifatturiere (gioielleria, strumenti musicali, ecc.) e della metallurgia.
Focus sull'Italia
Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2025, sulla base delle prime stime dell’Istat, ha evidenziato una flessione dello 0,1% sul trimestre precedente ed una crescita dello 0,4% rispetto allo stesso trimestre del 2024. La crescita acquisita per il 2025 risulta pari allo 0,5 per cento.
Il risultato negativo del secondo trimestre è da imputare soprattutto alla stagnazione dei consumi delle famiglie, mentre gli investimenti fissi lordi sono cresciuti dell’1 per cento. Anche l’indice di fiducia dei consumatori e delle imprese, calcolato dall’Istat nel mese di settembre 2025, mostra nel corso dell’anno una flessione, passando, nel caso delle famiglie da un valore di 98,2 di gennaio a 96,8 di settembre e nel caso delle imprese da 95,5 a 93,7.
La politica trumpiana agevola import-export italiano?
Il primo semestre del 2025 ha segnato una ripresa del commercio estero italiano, che ricordiamo aveva subito una contrazione nel 2024 (export= -0,4%, import= -3,9%). Le esportazioni sono infatti aumentate dell’1,9% e le importazioni del 3,9 per cento.
Paradossalmente, secondo lo studio di Fedespedi, potrebbe essere proprio la politica trumpiana dei dazi ad aver favorito tale dinamica. L’effetto annuncio ha avuto infatti come conseguenza un forte aumento delle importazioni degli Stati Uniti (gli importatori hanno anticipato gli ordini per evitare il pagamento delle tariffe annunciate), con il risultato che l’export italiano verso il Nord America è cresciuto dell’8,5%, con un peso sul totale del 12,3%, contro il 10,9% del 2024. La bilancia commerciale rimane positiva, con un saldo attivo di 24 miliardi.
Il punto sul traffico container
Sempre secondo l'osservatorio, il traffico container globale, dopo la decisa ripresa del 2024, ha continuato ad aumentare anche nel primo trimestre 2025 con una crescita del 4,1% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Non sono ancora disponibili i dati aggiornati di tutti i porti italiani, ma solo dei maggiori. Nei primi sei mesi del 2025 si registrano crescite significative a Livorno (+11,8%) e Gioia Tauro (+10,5%) e risultati negativi per Genova (-1,3%) e Trieste (-1,7%). La flessione di Trieste è in parte dovuta alla separazione dell’alleanza 2M (Maersk, Msc).
La qualità dei servizi marittimi è migliorata nel 2025, superando a metà anno i livelli del 2023. Le navi arrivate in orario sono state in media circa il 62% (rispetto al 53% del 2024), con un ritardo medio di 4,7 giorni (rispetto ai 5,3 dell’anno precedente).
Il cargo aereo
Nei primi otto mesi del 2025, il traffico del cargo aereo in Italia ha registrato un aumento complessivo dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Milano Malpensa si conferma lo scalo principale, movimentando il 59,7% del traffico nazionale aereo e registrando una crescita del 2,3 per cento.

Sono in crescita anche Venezia (+1,4%) e Bergamo (+2,3%). A livello europeo, nel primo trimestre 2025, Francoforte si conferma leader e Milano Malpensa si colloca al nono posto (Roma Fiumicino è salito al 15esimo).