Pasqua e Pasquetta difficili per i clienti Esselunga che hanno scelto di usufruire della consegna della spesa a casa. Dal 18 aprile sono infatti in sciopero i lavoratori delle aziende che svolgono le consegne a domicilio per la catena di supermercati.
Oltre al disservizio, l'insegna sottolinea lo spreco di prodotti freschi, ortofrutta in primis.
I fatti
Il fermo è stato indetto da Filt Cgil e coinvolge i dipendenti delle aziende Brivio & Viganò, Cap Delivery e Deliverit dei centri distributivi della Lombardia di Settimo Milanese, Dione Cassio (Milano), Varedo (Monza e Brianza) e Lallio (Bergamo).
Alla base della protesta, secondo quanto diramato dal sindacato Filt Cgil, ci sono "comportamenti aziendali discriminatori e pratiche gestionali arbitrarie. Persone messe a riposo senza alcuna giustificazione operativa, mentre ad altre è richiesto di lavorare in regime straordinario, ben oltre il normale orario".
"A ciò si aggiungono - spiega sempre Filt Cgil - pressioni indebite sul personale affinché sostituiscano chi si rifiuta di lavorare con mezzi sovraccarichi, in evidente violazione delle norme sulla sicurezza”.
Secondo Esselunga, "L’agitazione è stata attuata nonostante la Prefettura di Milano abbia già convocato un tavolo di confronto previsto per (oggi, ndr) 23 aprile, nel pomeriggio.
La posizione di Filt Cgil
Filt Cgil ha dichiarato di essere stata costretta alla mobilitazione per difendere i diritti dei lavoratori. In particolare Emanuele Barosselli, segretario generale Filt Cgil Milano, ha sottolineato che il sindacato ha chiesto fin dal primo giorno di sciopero un tavolo di confronto con le società in appalto e con Esselunga, senza ricevere riscontri.
"È inaccettabile che, invece di assumersi la responsabilità del proprio ruolo di committente, Esselunga provi a scaricare le conseguenze della mobilitazione su lavoratrici, lavoratori e clienti, arrivando perfino a minacciare il ricorso alla cassa integrazione per i dipendenti dei centri coinvolti", ha commentato Filt Cgil.
La risposta di Esselunga
Non è mancata la risposta di Esselunga, che con un nota ha informato i propri clienti circa la situazione. "Sono attualmente in corso blocchi ai cancelli dei centri distributivi e-commerce nell’area di Milano - ha precisato il Gruppo - Tale azione è causata da una protesta indetta da una sigla sindacale nei confronti delle aziende fornitrici dei servizi di consegna delle spese online".
"Questa situazione sta causando gravi disservizi ai clienti, con significativi sprechi di prodotti freschi come pane, carne, pesce, frutta e verdura rimasti bloccati nei magazzini. Il disagio riguarda particolarmente le persone come anziani e in stato di fragilità che non possono recarsi autonomamente a fare la spesa e per le quali l’e-commerce è un servizio essenziale".
"Inoltre, viene ostacolato il regolare svolgimento delle attività lavorative dei dipendenti di Esselunga all’interno dei centri di distribuzione - ha proseguito Esselunga - Qualora le agitazioni non cessassero immediatamente e non riprendesse il dialogo tra le organizzazioni sindacali e le aziende trasportatrici, Esselunga si troverà costretta a valutare il ricorso alla cassa integrazione per circa 750 persone operanti nei centri coinvolti".
"Esselunga pur essendo estranea alla vertenza sindacale - ha concluso - si scusa con i propri clienti per i disagi arrecati in questi giorni di festività e auspica una rapida risoluzione attraverso il dialogo e il confronto costruttivo tra le parti coinvolte.
La situazione
"Lo sciopero prosegue a oltranza e non è mai stato interrotto: le lavoratrici e i lavoratori coinvolti continueranno a lottare fino a quando non otterranno risposte concrete”. Ha fatto sapere la Filt Cgil.
Da quanto si apprende, in occasione dell’incontro di oggi pomeriggio, saranno presenti in presidio davanti alla Prefettura anche driver in sciopero, che resteranno in attesa dell’esito del tavolo per ribadire la forza e la determinazione di questa mobilitazione collettiva.