Prodotti

31 luglio 2025

Cora Seeds: cipolle, angurie, pomodori a misura di mercato

737

Ma questo colore? “E' quello perfetto per il Marocco, questo calibro del grappolo va bene per l’estero, questo prodotto può andare bene per Fondi e quest’altro per la Sicilia”. 

Sotto e dentro la serra di un campo sperimentale di Cora Seeds, azienda sementiera di Cesena ma presente in tutto il mondo, si parla delle caratteristiche varietali ma si parte sempre dalle richieste del mercato, da quello che si vuole offrire in reparto

Approccio che non vale solo per il pomodoro, ma pure per le cipolle, le angurie, i meloni e le carote, quest'ultime al centro del Carrot Day a Macfrut, con tante varietà spiegate e illustrate da breeders e commerciali a ospiti proveniente da tutto il mondo per l’Open Day aziendale. 

Le tendenze di mercato e il cambiamento climatico spiegate da Bacchi

Oltre che con il mercato bisogna fare i conti con il cambiamento climatico come spiega Maurizio Bacchi concentrandosi sulle cipolle. “Oggi la scommessa — al di là della performance ovvero tonda, perfetta, ben vestita, stoccabile, performante a livello di produzione — è trovare varietà tolleranti soprattutto alle fisiopatie e alle patologie che stiamo affrontando in questi anni molto tribolati, a causa del cambiamento climatico”.

Maurizio Bacchi

C’è da trovare una soluzione visto che la cipolla: “è essenziale in cucina, uno degli ortaggi base. La terza al mondo, a livello di superfici coltivate. Si produce in tutte le parti del mondo e a tutte le latitudini. È chiaro che ogni areale ha le sue necessità e questo  ci complica un po’ la vita, perché in ogni area dove andiamo dobbiamo trovare la genetica che si adatti a quegli ambienti”. 

"Negli ultimi anni, e in particolare negli ultimi cinque, ci siamo trovati ad affrontare eventi climatici estremi: bombe d'acqua, ondate di caldo insostenibile, e subito dopo freddo improvviso. Questi cambiamenti repentini - sottolinea Bacchi - stanno mettendo a dura prova le coltivazioni, compromettendo sia la produttività che la qualità. A peggiorare il quadro si è aggiunta la diffusione di una patologia particolarmente insidiosa: lo Stemphylium che sta letteralmente distruggendo interi raccolti. Siamo stati tra i primi a individuare il problema e abbiamo avviato studi e ricerche per contrastarlo".

Le innovazioni per il consumatore, un prodotto quasi nascosto in reparto 

E per il consumatore contemporaneo di cipolle? “Stiamo lavorando sulla riduzione della pungenza e sullo sviluppo di cipolle dolci - sottolinea il fondatore dell'azienda - Tuttavia, questa diversificazione del prodotto non sempre viene valorizzata nel mercato dove si continua a considerare la cipolla come una semplice commodity. Spesso la si trova relegata in un angolo del supermercato, senza alcuna presentazione accattivante né attenzione alla sua qualità gustativa”.

Questa l'analisi di Bacchi: “Muoversi in questa direzione richiede tempo, non è un cambiamento che si realizza rapidamente. Ma noi crediamo nel potenziale di questi prodotti, e ci stiamo impegnando attivamente. L’obiettivo è ampliare l’uso della cipolla anche in preparazioni fresche come le insalate. Per fare questo, lavoriamo sulla componente responsabile della sua pungenza: l’acido piruvico — quella sostanza che ci fa lacrimare gli occhi quando tagliamo una cipolla -  Questa può essere misurata con strumenti specifici, e grazie alla genetica stiamo selezionando varietà con livelli ridotti di acido piruvico.  In questo modo rendiamo la cipolla più gradevole al consumo fresco”. 

Le tendenze sulle angurie: sotto i 12 chili, buona resa post taglio  

Molto spazio e molta attenzione nell’Open Day è stato dedicato alle angurie. Anche qui tanti cambiamenti, in esposizione anche le varietà a polpa gialla e quella a buccia gialla con polpa rossa, come spiega Marco Landi, manager area Sud Italia.  “Le angurie con pezzatura inferiore ai 12 chili sono molto richieste, soprattutto per motivi legati alla gestione nei punti vendita. Questa è la prima indicazione che riceviamo dal mercato”.

Non ci si limita alla dimensione: “Si sta puntando sempre di più sulla qualità interna del frutto, dal momento che il mercato del prodotto tagliato è in forte crescita. Diventa quindi fondamentale garantire una buona resa post-taglio, con una polpa croccante e una shelf life adeguata, preferibilmente senza semi o con microsemi, caratteristiche oggi ritenute molto importanti”.


Durante la panoramica dei tecnici, è stato sottolineato che non bisogna superare il limite di 12-14 semi visibili per quarto di fetta. "Alcuni mercati, soprattutto quelli esteri, richiedono espressamente questa referenza. Per questo motivo, stiamo lavorando per ridurre al minimo il numero di semi per anguria, uno degli obiettivi principali in fase di selezione".

"Come accennato in precedenza, abbiamo esteso questo concetto anche alle angurie di medie e grandi dimensioni. Stiamo infatti portando le caratteristiche tipiche delle mini e midi (come la polpa croccante, con microsemi e la lunga shelf life, ndr) anche sulle varietà più grandi. Questo consente di garantire maggiore qualità nei punti di vendita - sottolinea Landi - e una migliore conservazione nel momento in cui il frutto arriva al consumatore".

Il periodo di consumo dell’anguria si è allungato, come conferma Landi: "Il consumo si sta spostando verso periodi più precoci: alcune grandi aziende stanno producendo in Paesi extra-Ue, partendo dal Senegal, passando per la Sicilia, e proseguendo con le altre regioni italiane, in modo da coprire l’intera stagione con continuità. Di conseguenza, diventa fondamentale garantire elevata qualità anche nelle produzioni precocissime, che fino a qualche tempo fa non sempre rispettavano gli standard qualitativi richiesti dal mercato".

Il pomodoro bello fuori, ma anche dentro 

Nunzio Guastella, area manager Sicilia e product manager per il pomodoro si focalizza sul frutto rosso. "Hanno successo i piccoli frutti come Ciliegino e Datterino. Il colore gioca un ruolo centrale, anche quello interno del frutto. Anche nei frutti più grossi, questa caratteristica è vincente. Una delle nostre varietà di punta è Rivaldo, un pomodoro a grappolo da circa 130–140 grammi, la cui principale qualità è quella di presentare un interno intensamente rosso, particolarmente apprezzato. Inoltre, ha un aroma pieno e regala quel sapore autentico, del pomodoro come una volta”.

Un’altra varietà, nel segmento cocktail plum, è il Corabell con frutti da circa 50 grammi, si distingue non solo per la struttura a grappolo, ma per la colorazione vivace, sia esterna che interna, e per l’elevato grado Brix, che raggiunge valori anche tra 6 e 6,5 difficili da ritrovare".



Infine, l’ultima novità introdotta sul mercato italiano è Malizioso: "Un datterino che sembra riunire tutta la filiera: dal produttore fino al consumatore. È una varietà resistente in campo, che non spacca nei periodi più critici come l’inverno, offrendo ottime rese quantitative. Anche dal punto di vista commerciale è stato accolto con entusiasmo da buyer e Gdo per le sue eccellenti qualità organolettiche: colore, acidità, dolcezza, contenuto di fruttosio e tantissimi altri parametri. Dai panel test, il risultato è sorprendente: il 100% dei consumatori lo ricomprerebbe dopo averlo assaggiato".

E il nome? "Lo abbiamo scelto proprio perché suscita curiosità e interesse. Fa parte di una linea strategica: abbiamo anche il Grazioso, un altro datterino. Vogliamo che i nostri prodotti siano riconoscibili e memorabili". Risultato che parte dai lavoratori dove con la genetica si deve rispondere a produttore, distributore e consumatore. 

Potrebbe interessarti anche