Se nel Mediterraneo si soffre, nel Regno Unito è raccolto record per le ciliegie. Sarà il cambiamento climatico la leva di questa differenziazione produttiva? Non ci sono studi sull'ultima campagna, anche perché ancora in corso, ma gli eventi meteo estremi si sono fatti sentire in Puglia, Turchia, Grecia, ma pure in Veneto.
Il clima non ha invece creato problemi in Emilia Romagna e Alto Adige mentre nel Regno Unito Unito si alzano in alto i calici e si brinda, naturalmente con il liquore di ciliegia. Bene anche l'Emilia Romagna con Vignola (Modena) che con l’azienda agricola Micagni si è aggiudicata il premio: "Migliore Ciliegia d’Italia".
Nel Regno Unito campagna record
Come si legge sulla rivista Fruchthandel: "Nel Regno Unito i produttori di ciliegie prevedono un raccolto eccezionalmente buono". Parola dei responsabili della catena Tesco, che citano esplicitamente le conseguenze del cambiamento climatico: la primavera appena trascorsa è stata la più calda dall'inizio delle registrazioni meteorologiche nel Regno Unito.

Ottimo quindi il risultato: "I frutti sono più grandi, più dolci e più succosi rispetto agli anni precedenti". Questa la sintesi del magazine aziendale di Tesco: "Ottimo raccolto di ciliegie nel Regno Unito dopo le perfette condizioni di crescita primaverili". Chiarissimi.
Solo ciliegie britanniche
Secondo Tesco, il raccolto previsto è il più abbondante degli ultimi tre anni. Dall'inizio di luglio, il commercio al dettaglio britannico può fare affidamento esclusivamente sulle ciliegie britanniche. Anche le condizioni di coltivazione sono cambiate notevolmente, secondo Tesco. Grazie alle nuove varietà di alberi su portainnesti nani, coltivati in tunnel di plastica, le piante beneficiano di un microclima mediterraneo. Allo stesso tempo, gli alberi più piccoli facilitano la raccolta manuale. Questo è un vantaggio che aumenta la competitività dei prodotti locali.
La campagna è raddoppiata: da 5 a 10 settimane
Tesco fa parlare il produttore AC Hulme,coltiva a Canterbury nel Kent, che afferma: "La stagione delle ciliegie ora dura 10 settimane, quasi il doppio rispetto a soli cinque anni fa". Le stime: circa 8.000 tonnellate di ciliegie, circa quattro volte di più rispetto al 2018. Sono lontani dai numeri italiani, solo a Bracigliano (Salerno) si sono raccolte circa 7mila tonnellate, ma permettono di fare a meno del prodotto di importazione. Oltre il cambiamento si sottolinea una forte attenzione alla cura della pianta e del prodotto.
Disastro in Puglia, Turchia e Grecia
Bene nel Regno Unito, male in Puglia. Un vero crollo della produzione che Coldiretti ha stimato in queste percentuali: "Tra il 70 e il 100% a seconda degli areali nel sud-est barese, a causa delle gelate di marzo e aprile". Una scarsità di prodotto che ha fatto impennare i prezzi. E' rimasto famoso, ripreso a mani basse dalla stampa generalista, la quotazione di Milano: 23,3 euro il chilo. Le gelate tardive hanno colpito anche la Grecia e la Turchia. Insomma il Mediterraneo ha sofferto e pagato con un drastico calo dei volumi. Così alto che non si recupera con le quotazioni sostenute.
Bene l'Emilia Romagna, anno da incorniciare
Myfruit.it ha partecipato al CherryDay tra Castelfranco (impianto di lavorazione di Agrintesa) e Vignola, qui l'articolo, dove i dati sono positivi, i produttori intervistati parlano di anno da incorniciare. Chiara l'analisi di Enrico Bucchi, direttore Generale di Valfrutta Fresco, che ha spiegato: “Arrivati nel cuore della campagna possiamo confermare una disponibilità di circa 25mila quintali complessivi di ciliegie, un dato davvero rilevante in questa stagione così difficile. Guardando a quanto è successo in Puglia, Turchia, Spagna e Grecia potremmo dire che siamo stati fortunati ma in realtà qui non si tratta solo di fortuna".

Il riferimento è ai grandi investimenti nella protezione dei frutteti, c'è anche un bando regionale da 70 milioni, che permette di mitigare le conseguenze negative: "Negli anni abbiamo costruito un sistema di protezione delle nostre piante che oggi ci consegna questi risultati". Se non vincere il cambiamento climatico si può mitigare.
Bene la campagna in Alto Adige
Kurt Ratschiller di Vip Valvenosta e Markus Tscholl di Egma Asta Frutta, intervistati da myfruit.it, hanno confermato il buon andamento della campagna 2025 sia per la buona qualità della frutta, sia per i tempi e le quotazioni in un mercato dove c'è meno concorrenza.

La coltivazione in altitudine ha dei benefici significativi sulla resa e la qualità. Nonostante non manchino criticità dovute al cambiamento climatico, in Alto Adige si investe nella mitigazione delle sue conseguenze e il consumatore italiano può mangiare delle buone ciliegie italiane anche ad agosto.

Vignola vince il premio Ciliegia d'Italia
Intanto, dicevamo, Vignola si è aggiudicata il premio di Migliore Ciliegia d’Italia alla 19esima festa nazionale Città delle Ciliegie che si è svolto a Lanusei. Siamo in Sardegna, nella provincia di Ogliastra. Il XXVI concorso nazionale Ciliegie d’Italia, in gara aziende da 73 territori del network "Città delle Ciliegie", con l’azienda agricola Micagni di Giammarco Micagni. Una seconda vittoria per gli imprenditori di Vignola.