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03 giugno 2025

Brexit e ortofrutta, rinviati al 2027 i controlli doganali

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Si torna a parlare di Brexit: il Governo britannico ha infatti annunciato il rinvio dei controlli alle frontiere per i prodotti ortofrutticoli a rischio medio provenienti dall’Unione europea. L’introduzione delle nuove ispezioni, originariamente prevista per il 2024, è stata ora posticipata al 31 gennaio 2027.

La decisione sarebbe il frutto di un'intensa attività da parte di Fresh produce consortium (Fpc), l'associazione che riunisce circa 700 aziende tra rivenditori, distributori, importatori, grossisti, trasformatori, confezionatori, operatori logistici, porti, ambasciate: "We did it! Una vittoria ottenuta esclusivamente da Fresh produce consortium dopo anni di pressione politica e mediatica -  si legge in una nota ufficiale e sulla pagina Linkedin di Fps - Abbiamo lottato a lungo, e ce l’abbiamo fatta. Questa è una vittoria per tutta la filiera del fresco, per i consumatori e per la stabilità del nostro sistema alimentare”. 

Un rinvio auspicato

Il settore ortofrutticolo britannico importa circa il 65% dei suoi prodotti dall’estero, gran parte dei quali provenienti da Paesi Ue come Spagna, Paesi Bassi e Italia. L’introduzione di nuovi controlli alle frontiere per frutta e verdura avrebbe comportato ritardi, costi aggiuntivi, e una potenziale discontinuità nelle forniture, con effetti a catena su prezzi e disponibilità dei prodotti freschi sugli scaffali.

Grazie a questa proroga, gli operatori della filiera potranno continuare a commerciare in condizioni semplificate per altri due anni e mezzo, evitando interruzioni critiche nella catena di approvvigionamento.

Fpc si prende il merito

Nigel Jenney, chief executive della Fpc, ha dichiarato: “Questa è una vittoria fondamentale per la sicurezza alimentare del Regno Unito e per la competitività delle nostre imprese. Dopo anni di lavoro dietro le quinte, finalmente il Governo ha riconosciuto i rischi concreti che l’applicazione indiscriminata di questi controlli avrebbe comportato”.

La Fpc aveva in effetti più volte sottolineato come le infrastrutture doganali britanniche non fossero ancora pronte a gestire un incremento del carico amministrativo e operativo generato dai controlli sanitari e fitosanitari su prodotti a rischio medio.  

La questione resta aperta

La decisione del Governo britannico offre respiro al settore, ma non chiude la questione. Il rinvio al 2027 implica che nei prossimi mesi dovranno essere avviate discussioni concrete su un sistema di controlli più snello, basato su una valutazione reale del rischio e su processi digitali efficienti.

A tal proposito, la Fpc ha annunciato che continuerà a lavorare a stretto contatto con il Governo per garantire che, anche dopo il 2027, eventuali modifiche non compromettano la sicurezza alimentare né la competitività dell’industria britannica.

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