Biologico

18 dicembre 2025

Biologico, il punto di Ismea

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Nel 2024 il settore biologico, in Italia, ha continuato a consolidarsi con dinamiche di crescita positive sia a livello strutturale, sia di mercato. A dirlo è il report di Ismea - Bio in cifre 2025, realizzato nell’ambito del progetto di ricerca DimEcoBio V 2025-2028 volto a definire le dimensioni economiche del settore dell’agricoltura biologica in Italia, promosso dal Masaf, con la collaborazione del Ciheam - Bari.

Cresce la sau bio

Nel 2024 la superficie biologica italiana ha superato i 2,5 milioni di ettari con un incremento su base annua del 2,4%, vale a dire circa 60 mila ettari in più. Nell’ultimo decennio l’aumento degli ettari coltivati con metodo biologico è stato del 68% (un milione di ettari in più) con un tasso medio di variazione annua del 6 per cento.

Complessivamente la superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto quota 20,2% della sau totale risultante dall’ultimo Censimento generale dell’agricoltura, con una crescita di 0,4 punti percentuali rispetto al 2023, avvicinando ulteriormente il target del 25% di sau biologica fissato dalle strategie europee Farm to Fork e Biodiversità per il 2030, confermando l’Italia ai vertici europei per questo indicatore con valori decisamente superiori a quelli registrati nelle altre grandi economie agricole continentali (Spagna 12,3%, Germania 11,5%, Francia 9,9%).


Quanto all'incidenza percentuale, si collocano al di sopra della soglia del totale sau biologica sia le ortive (22,8%) sia le colture permanenti (26,3%): tra queste ultime il contributo maggiore è offerto dall’olivo (29,3%) e dagli agrumi (27,9%).


La sau biologica nazionale è composta per il 40% da seminativi e per il 31% da prati e pascoli. Seguono le colture permanenti (22,7%) e gli ortaggi (2,3%).

Il punto sugli ortaggi e sulla frutta

Dal report di Ismea risultano in calo le superfici biologiche destinate ai seminativi (-2%) e alle ortive (-5,1%). Per queste ultime, nonostante la flessione dell’ultimo anno, nel raffronto decennale la sau biologica è comunque quasi raddoppiata (rispettivamente +72% e +93,5%).

Sempre per quanto riguarda gli ortaggi, il segno meno per la categoria è riconducibile principalmente alle brassicacee (-4.169 ettari, -32,4%) mentre cresce la superficie biologica per gli ortaggi a tubero e bulbo, tra i quali spiccano le carote (+587 ettari, +60,7%).


Crescano le colture permanenti (+1,9%), trainate dalle superfici a olivo (+9.185 ettari, +3,3%) e frutta in guscio (+2.732 ettari +4,3%), a fronte di riduzioni registrate da frutta (-3.220 ettari, -8,1%) e agrumi (-1.705 ettari, -5,2%). Rimane pressoché stabile la superficie vitata biologica. 

I consumi domestici

Nel 2024 la spesa per i prodotti biologici ha raggiunto i 3,96 miliardi, con una crescita del 2,9% rispetto all’anno precedente (+112 milioni di euro in valore assoluto) che, pur essendo inferiore rispetto al +5,4% registrato nel 2023, consente di consolidare l’andamento positivo dell’ultimo triennio e di raggiungere il massimo storico, superando il valore registrato nel primo anno post pandemia.

L’incremento degli acquisti domestici di prodotti biologici risulta, inoltre, superiore a quello registrato dal totale agroalimentare (+0,9%), così, dopo due anni di contrazione, l’incidenza del biologico sulla spesa agroalimentare complessiva torna a crescere, attestandosi al 3,6% (+0,1% rispetto al 2023).

Anche dal punto di vista dei volumi, il carrello bio mostra segnali positivi rispetto agli ultimi anni, con una crescita del 4,3% superiore a quella osservata in valore, a conferma di una dinamica generalmente più contenuta dei prezzi allo scaffale per molti prodotti biologici rispetto agli omologhi convenzionali.

I canali

I supermercati si confermano il principale canale di acquisto per i prodotti biologici, con un fatturato ormai prossimo a 1,5 miliardi di euro e un incremento di oltre 43 milioni di euro rispetto al 2023 (+3,1%). La dinamica positiva è sostenuta soprattutto da un aumento della spesa nei comparti del fresco, dove spiccano gli aumenti registrati per le categorie di ortofrutta (+22,3 milioni di euro).

Cresce anche il canale degli ipermercati, che raggiunge un fatturato di 830 milioni di euro (+4,1% sul 2023) e arriva a rappresentare il 21,0% degli acquisti domestici complessivi di prodotti bio, superando la quota del dettaglio tradizionale (20,4%).

Il discount consolida la sua espansione con un fatturato superiore ai 590 milioni di euro, pari al 15% degli acquisti bio complessivi, e la crescita maggiore su base annua (+10,2%) che porta questo canale ad avvicinarsi progressivamente a quello della vendita tradizionale.

I prezzi e l'import

Quanto ai prezzi, nella maggior parte dei casi il differenziale tra prodotti biologici e convenzionali non mostra variazioni significative. Osservando il dettaglio per le diverse categorie, il gap di prezzo aumenta per i prodotti dell’ortofrutta (per esempio limoni, patate).

Dall’analisi dei dati sulle importazioni di prodotti biologici provenienti da Paesi terzi, nel 2024 si evidenzia un incremento delle quantità totali, pari a circa il 7% rispetto al 2023. A incidere in modo significativo su tale andamento positivo sono soprattutto le categorie frutta (+20%) e prodotti trasformati (+38%).

La Turchia mantiene la sua posizione al primo posto dei mercati di riferimento con una quota del 17,3% del volume totale delle importazioni da Paesi terzi e si distingue per grano duro, lenticchie e ortofrutta trasformata.  

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