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Le patate italiane non sentono la crisi

Quantità e qualità del prodotto fanno la differenza

Produzione regolare e livello qualitativo elevato. Questi i punti di forza delle patate italiane che nei prossimi mesi dovrebbero registrare un buon andamento commerciale in termini di domanda. Lo rivela l’Osservatorio Nazionale della Patata, organismo promosso dal Centro di Divulgazione della Patata (Cepa) di Bologna in collaborazione con le Unioni nazionali Unapa, Italpatate e con la partecipazione di Fruitimprese e Aiipa. “Dopo la contrazione registrata nel 2010 in molte zone del paese – ha sottolineato Augusto Renella, coordinatore dell’Osservatorio – quest’anno il raccolto italiano risulta in linea con la media degli ultimi anni e si attesta a quota 1,4 milioni di tonnellate di prodotto da conservazione, cui vanno aggiunte circa 400.000 tonnellate di patate novelle raccolte la scorsa primavera. In netto aumento invece – ha proseguito Renella – la produzione nel Nord Europa, dove si è registrato un significativo incremento delle rese. In Francia il raccolto di patate nel 2011 è risultato superiore del 15% rispetto all’anno scorso, passando da 4.540.000 a 5.330.000 tonnellate, mentre in Germania la produzione ha sfiorato i 7.900.000 tonnellate con una crescita del 9,5% rispetto al 2010”. A fronte di questo incremento dell’offerta la produzione pataticola nord europea presenta un livello qualitativo medio-basso, inferiore rispetto al 2010, e mostra alcuni problemi di conservabilità in Francia. “In questo scenario – ha dichiarato Giulio Romagnoli, coordinatore della commissione tecnica patate di Fruitimprese – è necessario innalzare costantemente la qualità del prodotto italiano e valorizzarla al meglio, attraverso adeguate azioni promozionali, per mantenere i consumi sempre su un buon livello; inoltre, è indispensabile tutelare la nostra produzione dal rischio, purtroppo frequente, delle contraffazioni”.

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