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Logistica e Trasporti

Trasporto marittimo, tariffe Italia-Usa e Italia-Cina in aumento

A maggio Mcs introduce un sovrapprezzo Freight all kinds. Porti nazionali chiusi alle navi russe

Continua il generalizzato decremento delle tariffe per il trasporto marittimo di container sulle principali rotte mondiali. Secondo il Drewry container index, a livello globale, la media (circa 8mila dollari) continua nel trend discendente, calando di un altro punto percentuale. Ma ci sono alcune eccezioni che coinvolgono l’Italia.

Italia-Usa, crescono le tariffe dei noli

Dal prossimo 13 maggio, e fino alla fine del mese, infatti, sono in arrivo rincari per le spedizioni via mare di container dall’Italia verso gli Stati Uniti. Msc introdurrà infatti un sovrapprezzo di tipo Fak (Freight all kinds, che si applica a tutti i tipi di merci, ndr) per le tratte Genova-New York e La Spezia-Long Beach (California). Nella pratica, per la prima tratta il trasporto di un container da 20 piedi passerà da 9.500 a 10mila dollari, mentre per uno da 40 la tariffa salirà da 13.500 a 14mila dollari.

Più pesanti gli aumenti sulla seconda tratta: la spedizione di un contenitore da 20 piedi salirà da 13mila a 14mila dollari, quella di uno da 40 arriverà a 20.500 dollari (contro i 18.500 attuali).

Risale il costo dei noli tra Italia e Cina

Tornano a salire anche i costi dei noli sulla tratta Shanghai-Genova. L’invio di un container da 40 piedi dallo scalo cinese verso il capoluogo ligure si attestano di nuovo sopra la soglia dei 12mila dollari.
Sono in aumento anche le tratte Los Angeles-Shanghai (+1%), New York-Rotterdam (+1%) e Rotterdam-New York (+3%).

In flessione Shanghai-Los Angeles (-3%),  Shanghai-Rotterdam (-2%), Rotterdam-Shanghai (-2%) e Shanghai-New York (-2%).

Dal 17 aprile porti italiani chiusi alle navi russe

Dal giorno di Pasqua (17 aprile) i porti italiani sono inaccessibili a tutte le navi (passeggeri e merci) battenti bandiera russa. A stabilirlo la direttiva dell’Unione europea dell’8 aprile, la quale introduce ulteriori sanzioni nei confronti della Russia. Il divieto riguarda anche le unità che hanno cambiato bandiera dopo il 24 febbraio, giorno in cui è stata invasa l’Ucraina; è vietato anche gettare l’ancora in rada. Possono entrare nei porti europei solo le navi russe che hanno bisogno di assistenza o rifugio.

Quanto alle navi russe che già si trovavano nei porti italiani e negli altri scali comunitari prima dell’entrata in vigore della direttiva, la Commissione europea ha stabilito che potranno permanere in porto fino al completamento delle attività commerciali.

Oltre al blocco delle navi, il provvedimento prevede lo stop alla circolazione dei tir russi sulle strade dell’Unione europea, ulteriori divieti all’export di prodotti high-tech verso la Russia, la graduale eliminazione all’import di carbone e il divieto per le imprese russe di partecipare agli appalti pubblici nei paesi dell’Unione.

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