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Logistica e Trasporti

Trasporto aereo, Omicron riduce il posto in stiva

La variante cancella voli passeggeri e, di conseguenza, azzera lo spazio per le merci. Ma cresce la richiesta dei noli, prezzi alle stelle

Se nel corso del 2021 le tariffe del trasporto aereo delle merci hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi tre anni, non si prevede un miglioramento della situazione in tempi rapidi. La contagiosa variante Omicron ha infatti cancellato un elevato numero di voli passeggeri, riducendo così lo spazio in stiva.

Nel frattempo, però, la domanda di noli aerei cresce: occorre infatti movimentare, da una parte all’altra del mondo, un gran numero di dpi (dispositivi di protezione individuale) e di kit per la diagnosi del contagio.
Una situazione che non può far altro che produrre il risultato più temuto: i prezzi della logistica restano alle stelle.

I prezzi dei noli sono quadruplicati

Secondo i dati del Baltic air freight index di dicembre 2021, rispetto al pre-pandemia (il riferimento è quindi oramai a due anni fa, ndr) nell’ultimo trimestre del 2021 i noli aerei hanno registrato valori più alti da due volte e mezzo a quattro. In particolare, nell’ultimo mese del 2021 a essere aumentato è l’indice dei noli: +40% tra Hong Kong ed Europa rispetto allo stesso periodo del 2020, + 60% tra Shanghai e l’Europa.

E le previsioni per i prossimi mesi non sono migliori: il trasporto aereo resta la principale alternativa nel trasporto intercontinentale a quello marittimo, che continua a soffrire di forti ritardi e tariffe molto alte.

L’Europa in affanno

Uno scenario che non sembra avere risoluzione di breve periodo, soprattutto se si considera che l’Europa deve ancora recuperare un elevato livello di scorte, con un margine superiore per esempio rispetto agli Stati Uniti. Un fenomeno che, prevedibilmente, manterrà elevata la domanda di trasporto. Ammesso che non arrivino nuove variabili o nuove varianti a modificare lo scenario.

I voli fantasma

Il tutto considerando che nei cieli stanno volando i cosiddetti voli fantasma, ossia aerei di linea che, anche se vuoti o con pochi passeggeri a bordo, stanno continuando a volare per non perdere gli slot assegnati negli aeroporti. Si tratta di una regola europea che inizialmente prevedeva che fosse garantito almeno l’80% dei voli fissati da ogni compagnia: la pandemia ha costretto a rivedere i parametri al ribasso, riducendo la soglia al 50 per cento.

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