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Ingrosso

Dai mercati: tanta frutta spagnola, meloni e angurie a 50 cent

Le quotazioni. Sul finire asparagi e kiwi. Poche ciliegie e pesche italiane, al rialzo le insalate

L’alluvione non ferma i mercati dove tutto si muove e si scambia, ma nelle zone più colpite dal maltempo come la Romagna si fa fatica a vendere per lo stato disastroso delle strade locali, la chiusura di fruttivendoli ma pure della Coop di Cesena con tutti i dipendenti in cassa integrazione fino a settembre quando riaprirà.

In questo contesto pesche e ciliegie sono soprattutto spagnole, aumenta la domanda di meloni e angurie ma i prezzi sono ai minimi: sui 0,50 euro il chilo.  In risalita alcuni ortaggi come le zucchine che nei calibri più piccoli superano anche i 2 euro. Sempre sostenuti i pomodori, i kiwi sono al cambio di emisfero, si attende prodotto da Nuova Zelanda e Cile.

A Cesena la merca arriva, difficile la vendita con i negozi travolti dal fango

Al mercato di Cesena non si è perso un giorno, nonostante la città allagata. “Siamo stati fortunati”, conferma Pino Castrogiovanni, presidente Fedagro Cesena, che dettaglia la situazione:  “Le grandi direttrici hanno funzionato, il disastro sono le strade locali.  Non arriva la merce romagnola e i compratori perchè tanti fruttivendoli hanno il negozio inagibile e resterà chiusa fino a settembre anche la Coop di Cesena finita sott’acqua”. Nelle prossime settimane mancherà del prodotto? “Il territorio è grande, arriverà più merce dal sud. Il problema sono le tante persone che hanno perso lavoro e casa. La stagione, invece,  turistica sembra salva”.

Alessandro Giunchi, amministratore unico del mercato ortofrutticolo di Cesena: “Ci sono 3500 quintali in meno di movimentazione in 10 giorni. Lavoriamo a ritmi ridotti. Compromessa al 70% la campagna delle ciliegie. Danni altissimi su fragole, pesche, albicocche, ortaggi“.

Non ci sono tensioni sui prezzi a Bologna

Marco Zaniboni, operatore dell’azienda Laffi Giorgio al Caab di Bologna, scatta la sua fotografia per myfruit.it: “Per ora il grosso della merce proveniva dal meridione, quella  locale era in divenire e temo arriverà ben poco. La frutta secca non ha registrato  grosse problematiche anche se ho avuto notizia di un paio di aziende a terra”. Oltre all’ortofrutta c’è tutta la filiera collegata da prendere in considerazione: “Ci sono parecchi stabilimenti sott’acqua e diventerà difficile per un po’ avere disponibilità di imballaggi e altre forniture”.

Meloni e angurie a 50 cent

Al mercato di Verona Andrea Bonizzi, agronomo e responsabile qualità e listino prezzi, dice: “Il sole ha cambiato umore al mercato, si nota una leggera ripresa anche se lenta.  Arrivano nuovi articoli come le ciliegie locali: sono in cerca di quotazione. Sempre dal veronese è tempo di  melanzane, cetrioli e gli ultimi asparagi che tengono un prezzo discreto. Si vedono le prime pesche  dal sud”.

Queste le quotazioni con i meloni e le angurie dalla Sicilia. “Aumentano i quantitativi, ma i prezzi sono scesi : il retato medio quota 0,50/0,80 fino a toccare  l’euro con il prodotto mantovano. Le  angurie oscillano tra 0,60/0,80 euro il kg”. Sugli ortaggi si hanno questi prezzi: “Melanzane tonde 1/1,20 euro, lunghe, viola e striate quotano 1,40/180 euro il kg con prodotto da  Fondi e Sicilia che sarà sostituito con il locale. I cetrioli quotano  1 euro in padella, 0,80 in doppio con leggero incremento  da 0,10 euro il chilo”.  In aumento  le insalate: ” La Gentile arriva a 1,50 il kg, l’Iceberg tocca i 2 euro mentre  la Cappuccia 1,30 euro il kg. Le  zucchine registrano  prezzi in aumento: il calibro medio 14/21 intorno a 1,50 euro, lo  zuccone 21+ siamo a 1 euro mentre i  calibri piccoli sia Fondi sia  locali quotano da 2 a 2,50 euro, i fagiolini anche locali 3,50/4,50 euro il chilo”.

Ciliegie e pesche sono soprattutto spagnole  che toccano i 10 euro

Sul capitolo frutta domina la Spagna: “Le ciliegie sono in cerca in quotazione, quelle spagnole con calibro 26/28 partono  da 3 euro mentre il calibro 32  quota anche 10 euro con prodotto extra. Il prodotto  locale parte da 3,50 euro il kg per il calibro 26, il   28+  quota 6 euro  e mancano i calibri più grossi”. Continua la domanda delle fragole anche quelle del sud con origine siciliana e lucana sui 3 euro e massimo 4,50 euro il kg. C’è anche il prodotto locale e dall’Emilia Romagna”.

Il punto sul kiwi: “Sta volgendo al termine quello locale, in dirittura d’arrivo il  prodotto da Nuova Zelanda  e Cile. L’ultimo locale quota dai  2 euro per i calibri più piccoli  fino ai 3,50 euro per prodotto extra da 140 grammi.

A Brescia  si cerca la frutta italiana

Caccia alle pesche italiane“. Parola di Luca Feroldi dal mercato di Brescia, lavora per Gardafrutta, che registra la mancanza di prodotto italiano.

“Le pesche nazionali hanno dei prezzi importanti, siamo sui 4 euro il kg,  e si vende per questo  prodotto estero. Stanno ripartendo meloni e angurie dopo il freddo dei giorni scorsi. Non c’è abbondanza di fragole che quotano sugli 8 euro a padella. Altissimi i finocchi mentre è finito il mango peruviano, c’è poco prodotto e non di qualità. Poche quantità per le albicocche  dalla Romagna, segnate dal maltempo e quotate  dai 4 ai 5 euro. Le ciliegie sono spagnole e quotano dai 6,50 ai 9 euro il kg, pochissimo il prodotto spagnolo”.

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