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A Catania il bando per gestire il frutteto della mafia

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Autore Redazione

Il terreno si estende per cinque ettari ed è destinato a scopi sociali

Su iniziativa dell’assessore ai beni confiscati alla mafia, Michele Cristaldi, l’amministrazione comunale ha nuovamente pubblicato sul sito internet il bando per la concessione gratuita di un lotto di terreno coltivato ad agrumeto, della grandezza di circa 5 ettari, da adibire a scopi sociali. Il bando segue quello dello scorso anno con cui non si riuscì a completare l’affidamento, perché l’associazione aggiudicataria non concluse, per decisione unilaterale, il contratto con il Comune.

A seguito di questo imprevisto, che rischiava di fare marcire i frutti sugli alberi, l’assessore Cristaldi, assieme a numerose associazioni cittadine, organizzò una raccolta solidale di oltre venti tonnellate di arance nel terreno prima in mano a Cosa Nostra, che vennero distribuite gratuitamente agli istituti di beneficenza e nelle scuole, alcune delle quali le trasformarono in deliziose marmellate.

“Questo nuovo bando predisposto dagli uffici -ha spiegato l’assessore  Michele Cristaldi- è improntato a meccanismi di maggiore snellezza e inclusività per tutte le organizzazioni che volessero utilizzare al meglio questo importante bene immobile che, giocoforza, ancora non abbiamo potuto affidare all’esterno per una gestione sana e sociale. Confidiamo che questo accada con questo nuovo bando, perché sarebbe un ulteriore segnale positivo alla svolta che abbiamo impresso negli ultimi due anni, avviando all’utilizzo sociale diversi beni immobili sottratti alla delinquenza organizzata, come ben sanno le organizzazioni attente a questo delicato settore dei beni confiscati”.

Cristaldi ha anche spiegato che “nonostante il grande apprezzamento dei cittadini per l’iniziativa del raccolto condiviso delle arance della legalità che ha suscitato grande interesse nella pubblica opinione, è necessario che si proceda alla rivalutazione e alla qualificazione dell’immobile con l’insediamento nell’agrumeto di associazioni che promuovano attività di laboratorio, educazione alla legalità, che realizzino attività a sfondo sociale, di educazione e animazione socio-educativa, di partecipazione per le comunità marginali. Tutto quanto cioè -ha concluso Michele Cristaldi-interpreti la migliore risposta all’utilizzo improduttivo e con finalità illecite del bene da parte delle famiglie mafiose e che ora vogliamo restituire con determinazione alla collettività”.

Fonte: Comune di Catania

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