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Glifosato, il veto dell’Emilia Romagna

La dura reazione di Confagricoltura. Intanto Bayer vince la seconda causa consecutiva contro l’accusa di aver provocato il cancro

Un’altra pagina si aggiunge al dibattito sul glifosato: nei giorni scorsi l’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna ha approvato una risoluzione che ne vieta l’utilizzo. La decisione non è piaciuta a Confagricoltura, la quale ha ammonito: “Niente fughe in avanti sul glifosato, la Regione Emilia-Romagna non si sostituisca agli organismi europei”. Nel frattempo Bayer, lo scorso 9 dicembre, ha vinto un’altra causa: per una giuria californiana non è l’erbicida a base di glifosato ad aver provocato il cancro in una donna esposta per diversi anni.

Che cosa prevede la risoluzione

La risoluzione dell’Assemblea legislativa dellEmilia-Romagna prevede il divieto d’uso in tutte le aree extra agricole. Successivamente, a seguito di un potenziamento della ricerca per individuare sostanze e pratiche alternative di contrasto alle erbe infestanti, nonché la predisposizione di misure e azioni all’interno del prossimo Programma di sviluppo rurale (Psr) rivolte a sostenere gli agricoltori che si impegnano da subito a eliminare l’utilizzo del glifosato, il veto sarà esteso anche al settore primario.

Nel frattempo, in Europa

L’Echa e l’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) stanno valutando i dati scientifici preparati dalle autorità nazionali competenti di UngheriaFranciaPaesi Bassi Svezia, ossia del Gruppo di valutazione sul glifosato (Agg). Le consultazioni sono state chiuse dopo aver ricevuto 416 contributi interni ed esterni all’Unione europea. Sulla base di questi dati nel 2022 la classificazione del glifosato sarà nuovamente esaminata dal Comitato per la valutazione dei rischi dell’Echa, mentre l’Efsa effettuerà una revisione conclusiva verso la fine del nuovo anno. Toccherà poi alla Commissione europea presentare la proposta per l’eventuale rinnovo dell’autorizzazione all’uso del glifosato. La quale, pertanto, non è esclusa.

La reazione (dura) di Confagricoltura

“L’impegno della Regione Emilia Romagna di interrompere gradualmente l’utilizzo del glifosato resta ancora oggi ingiustificato e soprattutto una posizione demagogica, in quanto, secondo dati scientifici, non si tratta di un prodotto dannoso per la salute e per l’ambiente – ha argomentato Guglielmo Garagnani, presidente diConfagricoltura Bologna – Non a caso, l’Unione europea ne permette l’utilizzo e sta valutando, addirittura, di prolungarne l’impiego. Per questo motivo chiediamo alla Regione di non sostituirsi agli organismi internazionali, ma di procedere seguendo le loro indicazioni. È importante non creare una differenza di trattamento con le altre Regioni e gli altri Paesi europei, per una situazione che potrebbe colpire duramente l’agricoltura”. 

“Fatichiamo a capire il perché si sia arrivati a prendere questa decisione, che andrà a colpire moltissimi agricoltori nella provincia di Bologna – ha aggiunto Garagnani – L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa) non ha ritenuto giustificata una classificazione del glifosato in base a mutagenicità delle cellule germinali, carcinogenicità e tossicità riproduttiva. Inoltre la stessa Unione europea ha approvato il suo utilizzo fino al 15 dicembre 2022 e sta analizzando i dati raccolti per prorogarne l’uso”.

Bayer vince un’altra causa

Intanto, dicevamo, lo scorso 9 dicembre in California la giuria della contea di San Bernardino ha decretato che il glifosato non è la causa scatenante del linfoma Hodgkin di cui è affetta una donna che ha citato in giudizio Bayer per non averla avvertita dei pericoli del Roundup.

Bayer aveva inanellato un successo simile già lo scorso ottobre, quando un’altra giuria l’ha scagionata dall’accusa di aver provocato il cancro. Ma, va detto, la lista di contenziosi a cui l’azienda agrochimica è chiamata a rispondere è lunga: sono circa 125mila.

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