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Gianduiotto: un altro fondamentale passo in avanti verso l’Igp

Antonio Borra: “Anche Lindt ha dato l’ok. Siamo soddisfatti come Comitato, ma deve esserlo anche il Consorzio Nocciola di Piemonte Igp”

E’ stata una settimana fondamentale, questa, per arrivare al traguardo del Gianduiotto di Torino Igp. A fare il punto della situazione, dopo gli eventi delle ultime ore, è Antonio Borra (nella foto), segretario del Comitato promotore, che spiega: “Proprio ieri, anche l’azienda Lindt ha dichiarato che non si opporrà alla procedura per il rilascio della denominazione Gianduiotto di Torino Igp. Abbiamo infatti raggiunto un ottimo accordo, che da un lato apre la strada alla denominazione e, dall’altro, ci impegna a concedere a Lindt la storicità dei propri marchi, in modo che possa tranquillamente continuare a utilizzare il brand Caffarel, il quale rappresenta un importante pezzo di storia della cioccolateria piemontese”.

All’indomani della riunione tra Mauro Rosati in rappresentanza del Masaf, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e oltre una 40ina di aziende cioccolatiere piemontesi, Borra ha aggiunto: “Dopo questo incontro, estremamente positivo, ora siamo già al lavoro col ministero per procedere con il riconoscimento dell’Igp per il Gianduiotto di Torino, il quale, di fatto, sarà la prima Igp a contenerne al suo interno un’altra, come è la Nocciola Piemonte Igp”.

Poi ancora Borra aggiunge: “A esultare oggi deve quindi essere non solo il Comitato promotore, ma anche lo stesso Consorzio Nocciola Piemonte Igp, perché si aprono prospettive del tutto inedite e potenzialmente molto interessanti. Se prendiamo ad esempio l’unica Igp sul cioccolato esistente finora, che è quella di Modica, da quando è arrivato il riconoscimento si è passati da 350mila a 5 milioni di barrette all’anno. Ora, anche se non possiamo attenderci un aumento esponenziale simile, le premesse della vigilia sono appunto molto interessanti”.

Per il riconoscimento del Gianduiotto di Torino Igp, inoltre, si procederà, come ha confermato Borra, secondo la ricetta già depositata al Ministero, che prevede tra l’altro un impiego di Nocciola Piemonte Igp tra il 30 e il 45% e il divieto di utilizzare polvere e derivati del latte. “Ora – ha concluso Borra – auspichiamo che sia organizzata al più presto la pubblica audizione presso il ministero, per poi fare pervenire la proposta a Bruxelles”.

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