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Logistica e Trasporti

Stop di 48 ore a Malpensa Cargocity, troppe giacenze da smaltire

A chiederlo è Anama: “Nei magazzini aeroportuali si stanno verificando disservizi, traffico delle merci in tilt”

A Malpensa Cargocity governa il caos. Dopo una serie di scioperi e di inefficienze Anama, l’associazione degli agenti aerei, ha deciso di chiedere un fermo di 48 ore della attività dei due principali operatori della movimentazione a terra per smaltire le giacenze nei magazzini.

Un trend negativo

“Nonostante gli sforzi fatti nel post-Covid per riuscire a tornare alla normalità – spiega l’associazione – dal secondo trimestre del 2023 l’aeroporto di Milano Malpensa registra un trend negativo di performance determinato dai disservizi che si verificano nei magazzini aeroportuali in termini di elevati tempi di gestione delle merci e conseguenti ritardi nelle consegne”.

La crisi del settore cargo a Malpensa, secondo Anama, sarebbe l’esito dell’assenza di pianificazione strategica a livello nazionale per il trasporto aereo, di anni di mancati investimenti e manutenzioni nella Cargocity e di una scarsa qualità nel livello di servizio.
A queste criticità si aggiungono una serie di scioperi del personale di magazzino: “Nell’immediato – scrive l’associazione – occorre un piano di intervento emergenziale per ripristinare l’operatività nel primo aeroporto cargo del Paese”.

Secondo le rilevazioni di Fedespedi, Malpensa è lo scalo che muove il 61,8% dei volumi cargo nazionali.

I numeri mostrano inefficienza

Un’indagine di Anama svela una situazione tutt’altro che facile. A novembre 2023, e poi ancora a gennaio 2024, l’80% circa delle spedizioni in import arrivate a Milano Malpensa sono state gestite con tempistiche maggiori del 50% rispetto a quanto stabilito dalla Carta dei servizi merci, la quale che fissa i tempi di gestione delle merci tra le sei e le 18 ore a seconda che si tratti di un volo passeggeri o un volo cargo.

Anama: “Ridistribuire il traffico”

Oltre al fermo delle attività per 48 ore, Anama chiede lo spostamento del traffico di alcuni vettori aerei per un periodo di almeno un anno al fine di ridistribuire il traffico in arrivo sullo scalo e di ripristinare l’operatività ordinaria. Inoltre, sempre secondo l’associazione, sarebbe auspicabile lo spostamento di alcuni vettori aerei cargo su altri aeroporti nazionali.

E poi occorre istituire un tavolo che riunisca gli operatori del settore e il ministero dei Trasporti.

Malpensa dovrebbe essere smart

La situazione di disservizi allo scalo di Malpensa si inserisce in uno scenario che dovrebbe essere tutt’altro che inefficiente. Da gennaio 2024 dovrebbe infatti essere operativo il Malpensa Smart City delle merci, il progetto che si pone l’obiettivo di favorire lo scambio di informazioni tra i vari attori della filiera, offrendo loro servizi che consentano di sostituire lo scambio di documenti cartacei con transazioni digitali, riducendo tempi e costi. 

Il sistema di prenotazione delle spedizioni digitalizzato dovrebbe infatti permettere di accelerare i processi operativi, di accedere e condividere dati, di tracciare la merce e di monitorare la qualità del servizio, migliorando in generale i servizi offerti anche dal punto di vista della riduzione dell’impatto ambientale. In teoria dovrebbe eliminare gli ingorghi all’accettazione documentale, ossia a quello che da sempre è il collo di bottiglia dei processi. E, dunque, incrementare il business dell’aeroporto.

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