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Frutta a guscio ed essiccata

Nocciole, il mercato è cambiato

Gianfranco Massimiliano Villata: “Sempre più difficile differenziare il prodotto di qualità. Alle istituzioni chiediamo maggiori tutele”

Non ci sono più le nocciole di una volta. O, per meglio dire, non ci sono più i consumatori di nocciole di una volta. Il rilievo arriva da Gianfranco Massimiliano Villata, titolare dell’azienda corilicola Bric Bordone di Villafranca d’Asti (Asti), certificata biologica dal 2014.

Villata ha creato una realtà molto particolare, ideale anche per promuovere il turismo gastronomico. Oltre al fatto di non produrre solo Nocciola Piemonte, ma anche altre antiche varietà differenti dalla Trilobata, ha creato un agrimuseo nella propria sede, dove ospita diversi pezzi di storia della coltivazione della nocciola. “I primi tentativi di meccanizzazione agricola per questo settore si svilupparono attorno agli Anni Sessanta – spiega a myfruit.it – e io ho raccolto nella mia collezione proprio questi pezzi, come ad esempio falciatrici da pendenza studiate appositamente per le caratteristiche dei nostri terreni. Tutti attrezzi trovati in vecchie cascine, per i quali ora propongo visite su prenotazione”.

Il futuro della nocciola

Ma il tema che tiene banco è, appunto, il futuro della nocciola e il suo mercato. “Dopo l’emergenza Covid – rileva Villata – la dinamica dei consumi è nettamente cambiata, anche nelle città. Ci troviamo infatti ad affrontare una situazione in cui il consumatore cerca di risparmiare il più possibile, sacrificando spesso anche la qualità di ciò che acquista. Quindi, anche per noi produttori occorre cercare nuove strategie commerciali, differenti da quelle di soli pochi anni fa. Dobbiamo – prosegue Villata – offrire nuovi prodotti al pubblico giusto”.

Per reagire all’attuale situazione, Villata però chiede anche l’aiuto delle istituzioni preposte, Governo in primis. “Al di là dei controlli su come stanno evolvendo i prezzi, e dove il produttore è penalizzato così come il consumatore finale  occorrerebbe anche tutelare maggiormente dalle importazioni il prodotto italiano – prosegue il titolare di Bric Bordone – I sindacati e la politica, in questo senso, devono fare la loro parte”.

Entrando poi nel dettaglio della campagna 2023, Villata conclude: “Le piogge delle ultime settimane potrebbero rivelarsi una manna dal cielo per la prossima stagione. Del resto, veniamo da due annate molto difficili proprio a causa della siccità, che ha provocato pesanti danni a diverse colture e perfino ai boschi. Quella di quest’anno, quindi, potrebbe tornare a essere una campagna nella norma. Del resto, l’impollinazione sembra essere avvenuta in modo regolare”.

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