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Frutta a guscio ed essiccata

“Per le mie nocciole solo tostatura nel forno a legna”

Mauro Risso: “Con questo tipo di lavorazione i frutti acquistano un aroma unico”

E’ possibile fare nocciole 100% biologiche, chiudere il ciclo sfruttando tutte le potature e persino il prodotto cimiciato, infine commercializzare prodotti di nicchia già molto richiesti sia da privati sia da clienti professionali? Da “Bio and Love – Nocciole Biologiche”, l’azienda agricola con tanto di laboratorio che Mauro Risso ha avviato a Mango (Cuneo), tutto questo è già realtà.

“Da sempre – sottolinea Risso – nella mia azienda adotto un metodo strettamente biologico, senza utilizzare nemmeno i prodotti che sarebbero consentiti, come ad esempio il piretro. Tutta la nostra produzione di Nocciola Piemonte Igp, in altri termini, avviene con metodi completamente naturali, e anche la trasformazione. Come sistema di tostatura, infatti, utilizziamo un forno a legna, che conferisce alle nocciole un aroma unico. Praticamente, c’è la stessa differenza tra una pizza cotta su forno a legna e una su forno elettrico. Inoltre – prosegue Risso – per chiudere il ciclo di ciò che facciamo, impieghiamo in gran parte le potature provenienti dal noccioleto per alimentare il nostro forno. Non buttiamo nemmeno le nocciole cimiciate, perché le impieghiamo in campo come concime”.

Due, nello specifico, sono i prodotti con i quali Bio and Love si propone sul mercato. “Vendiamo le nostre nocciole per così dire in purezza, ovvero tostate e messa in vasetti, così come nocciole tostate accompagnate da bottoncini di cioccolato, anch’esso biologico. Certamente, il fatto di avere iniziato poco prima dell’inizio della pandemia da covid-19, non ci ha senz’altro aiutato nello sviluppo dell’attività, ma ora siamo riusciti a crearci un giro di clientela sia privata sia professionale, che cerca appunto prodotti di nicchia.

Intanto, anche Risso guarda già alla prossima campagna. “Il 2021 – conclude – è stato uno degli anni peggiori di sempre dal punto di vista produttivo. Rispetto a un’annata normale, abbiamo perso tra il 30 e il 40% di prodotto. Quest’anno è ancora presto per fare previsioni, ma la fioritura è senz’altro buona. Ciò che preoccupa, attualmente, è la siccità”.

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