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Frutta a guscio ed essiccata

Nocciole di Sicilia: un’azienda, e anche una sfida

Nino Scaglione: “La corilicoltura in regione non è organizzata come altrove, ma noi vogliamo valorizzare il nostro prodotto”

Il nome dell’azienda racconta già tanto riguardo alle intenzioni: Nocciole di Sicilia, realtà ubicata a Licastro, in provincia di Messina, trasforma infatti unicamente nocciole siciliane, con l’obiettivo di promuovere e valorizzare il prodotto locale – la Nocciola dei Nebrodi, nello specifico – che spesso deve fronteggiare la concorrenza di nocciole provenienti da fuori regione o dall’estero.

A raccontare come e perché è nata l’idea è Nino Scaglione, che assieme al padre Armando lavora appunto in “Nocciole di Sicilia”. “Abbiamo voluto chiamare in questo modo la nostra azienda – spiega Scaglione – perché abbiamo deciso di assumerci un impegno ben preciso: valorizzare esclusivamente prodotto siciliano, in particolare le Nocciole dei Nebrodi. Siamo nati nel 2019 come impresa di trasformazione, e lavoriamo sia prodotto di nostra produzione, proveniente dall’azienda agricola di famiglia, sia conferimenti di altri piccoli produttori”.

Una scelta controcorrente

Una sfida, quindi, costellata da alcune difficoltà. “In campagna – prosegue Scaglione – in questi anni la situazione non è stata semplice. Nel 2019 ci fu infatti, nel giro di poche ore, un’escursione termica importante, che fece abortire gran parte dei frutti. Nel 2020 registrammo una buona produzione, poi lo scorso anno siamo tornati a raccogliere pochissimo, sia per questioni legate alle bizze del clima, sia per la ciclicità naturale delle piante. Va poi considerato che in Sicilia la corilicoltura è molto differente da altre realtà e che la maggior parte degli stessi siciliani non sa che nella nostra regione si producono anche nocciole. Quasi tutti infatti sanno del pistacchio di Bronte o delle mandorle, ma solo una minoranza sa delle nocciole. Del resto, la produzione avviene in modo molto particolare, perché riguarda in genere piccoli o piccolissimi appezzamenti, dove non si può nemmeno impiegare quella meccanizzazione che si riscontra altrove, come ad esempio nel Lazio. Produrre nocciole qui, dunque, è molto più faticoso e laborioso”.

La volontà di valorizzare i prodotti del territorio

Eppure, Armando e Nino Scaglione sono determinati a portare avanti la loro impresa. “Con il progetto Nocciole di Sicilia – spiega ancora Nino – puntiamo a valorizzare i prodotti del nostro territorio sia presso negozi locali attenti alla provenienza e alla qualità delle materie prime, sia presso realtà fuori regione che intendono divulgare i veri sapori di Sicilia. Attualmente proponiamo nocciole crude o tostate, granella, farina e pasta pura. Stiamo inoltre sperimentando qualche cosa a livello di creme spalmabili, ma essendo un processo ancora abbastanza lungo prima di raggiungere l’eccellenza, non saremo pronti prima di qualche mese. La nostra intenzione è infatti quella di arrivare a proporre due creme, di cui una per vegani e per intolleranti al lattosio”.

“Più controlli sulla provenienza delle nocciole”

Arriva poi, anche da Scaglione, un invito a controllare maggiormente la provenienza effettiva di certe materie prime. “Anche qui in Sicilia – spiega – ci sono pasticcerie che dicono di acquistare nocciole del Piemonte a 7 euro il chilo, già tostate. E’ semplicemente impossibile, perché sono quotazioni del tutto fuori mercato. Il problema del prodotto estero marchiato come prodotto italiano è una piaga anche dalle nostre parti”.

Come sarà la campagna 2022?

Uno sguardo sulla campagna 2022. “E’ ancora tutto molto incerto, impossibile fare previsioni al momento. Il meteo in dicembre è stato sostanzialmente buono, mentre gennaio è stato un po’ troppo piovoso. Ci sono poi da considerare le escursioni termiche e i danni che sta continuando a fare la fauna selvatica. Vedremo: al momento è prematuro esprimersi”.

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